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martedì 26 febbraio 2013

INFERNO - CANTO 10 - analisi


CANTO X

-          Mentre camminano tra i sepolcri aperti Dante chiede a Virgilio se si possono vedere gli eretici all’interno dei sepolcri, dato che sono scoperchiati
      » la risposta è affermativa visto che rimarranno aperti fino al giorno del giudizio
-          Epicurei = eretici che sono raccolti in questa zona del cerchio e che reputano che la fine della vita (e
                         quindi dell’anima) coincida con la morte del corpo » rifiutano dimensione immortale
                     » pena » per questa credenza sono costretti a stare per l’eternità in bare infuocate, come se
                                          davvero anche le loro anime morissero per sempre (hanno ciò che reputano vero)
                            » filosofi ellenistici in competizione con gli stoici, qui coincidenti con i materialisti
                            » negano l’esistenza di Dio, il principio che regola le cose è solo meccanico, materiale
                            » teoria del piacere = occorre trarre massimo beneficio possibile dal presente fatto perché
                               uomo ha una sola vita che va goduta fino in fondo (libertà = fare ciò che si vuole)
-          Improvvisamente una voce chiama Dante da una tomba, riconoscendogli subito l’accento toscano
      » è Farinata che lo apostrofa riconoscendo per prima la patria di dante: “O Tosco”, questa è la parola
         che racchiude tutto il mondo di farinata, concentrato sulla patria, esprime eloquenza nel parlare
      » Dante ha però paura e si ritrae vicino a Virgilio, che invece lo incita a dirigersi dal dannato
      » la scena è curiosa: Virgilio gli raccomanda di pensare bene a quello che dice prima di parlare, come
         un amico prima di un colloquio importante, introduce così lo spessore del personaggio di Farinata
      » tutto di Farinata indica un carattere altezzoso, sdegnoso, come se si sentisse superiore a tutto
         (com’avesse l’inferno a gran dispitto, quasi sdegnoso) » è l’atteggiamento proprio di uomini 
         grandi d’animo e dì intelletto, e proprio per questo non avranno loro compimento eterno
      » questo comportamento verrà rimarcato più avanti nel canto in modo decisivo: la tragedia del
         personaggio di Cavalcante non lo sfiora né interessa, è impassibile e non devia il discorso iniziato
-          Farinata degli Uberti » personaggio politico più importante della Firenze del XIII secolo
                                          » capostipite dei ghibellini (cioè i guelfi neri)
                                          » alleandosi ai senesi vincono i guelfi bianchi » battaglia di Montaperti (1260)
                                          » responsabilità morale di aver condotto Firenze alla rovina
                                          » salvò Firenze dalla distruzione nel concilio di Empoli dopo la vittoria
                                          » fu l’unico ad opporsi alla distruzione, tutti gli altri erano contrari
                                          » compì però terribili vendette una volta ritornato in città
                                          » muore nel 1264, solo dopo 20 anni dalla morte viene condannato di eresia
                                          » viene già ricordato nella Commedia nel VI canto da Ciacco
-          Dialogo » all’inizio è burrascoso, come un battibecco tra intellettuali
                     » Dante appartiene alla fazione a lui nemica: i guelfi bianchi » discorso politico
                     » all’inizio ha timore del suo avversario così potente, poi gli risponde violentemente, come
                        un rinfaccio tra politici avversari (rimando alle lotte partigiane tra i cittadini nella realtà)
                     » Dante stesso si pone sullo stesso piano morale e umano di Farinata (come ha già 
                        fatto descrivendo il primo sguardo, violento tra i due nemici) » sentimento d’onore familiare
                     » si fa riferimento alle due cacciate dei guelfi da Firenze, una nel 1248 quando Federico II
                        giunse in aiuto dei ghibellini, la seconda nel 1260 dopo la battaglia di Montaperti
                     » i guelfi ritornarono, la prima volta nel 1251 dopo la morte di Federico II, la seconda dopo
                        la morte di Manfredi di Svevia a Benevento » sconfitta definitiva dei ghibellini in Italia
                     » la battaglia svolta con le parole a difesa della propria parte ha anche carattere ironico
-          Improvvisamente interrompe il loro dibattito la comparsa di una nuova ombra, a ridosso della prima
-          Cavalcante dei Cavalcanti, padre del poeta Guido Cavalcanti, primo e migliore amico di Dante
       » l’ombra non ha la forza di alzarsi in piedi, ma solo fino ai ginocchi » segno della sua minore forza
          ma anche superbia, ma ha la stessa se non maggiore intensità drammatica
       » anche lui è fiorentino » canto più espressivo della biografia di Dante » potenza del passato
       » due grandi parti della giovinezza di Dante che ora può guardare con distacco
       » nello stesso tempo Dante vuole riflettersi in questi personaggi e se ne divide
       » sottolinea che l’amico era un uomo intelligente, caratteristica che lo definisce » come con Farinata,
          gli uomini intelligenti si perdono se non riconoscono che il loro intelletto viene da un Altro
-          Guido cavalcanti
             » in realtà Cavalcante è immagine simbolica del figlio, anche lui epicureo anche se non lo ammette
       » Guido è compagno e maestro di poesia, di studi e di ideali, quando le loro strade si dividono, c’è
          un litigio che rompe l’amicizia, che ha al centro il rapporto di Dante con Beatrice
       » Guido disdegnò ciò che Dante stava scoprendo nel rapporto con Beatrice (Dio e la sua salvezza)
       » avevano due concezioni di vedere la realtà » Dante vede tutto come segno, Guido esaurisce la
          concezione della realtà in se stessa (epicureismo)
       » per Guido è inconcepibile che il rapporto amoroso possa portare non ad una perdita di sé
       » mettendo al posto suo il padre al’inferno dante ci trasmette la sua preoccupazione per la fine cui
          l’amico si troverà davanti se non si converte
-          Paragone tra Farinata e Guido Cavalcanti » tema della grandezza
       » disdegno di Farinata è fisico (nell’erigersi), Guido è morale (forse cui Guido vostro ebbe a disdegno)
       » questo atteggiamento è lo stesso che entrambi hanno nel porsi davanti alla realtà divina
       » paragone è anche tra la grandezza: Farinata fisicamente, Guido viene elevato per l’ingegno
       » tema centrale della grandezza umana, dell’apparenza (Farinata chiamato “magnanimo”)
       » Dante lascia ad ognuno quel valore umano che in vita lo distinse (come anche con Francesca)
       » questi valori umani riconosciuti anche dalla collettività non bastano però per la salvezza
-          Tema della tristezza e del dolore
       » Farinata » ha un grande rimorso per la strage della battaglia di Montaperti
                         » tormento per la sorte dei compagni ghibellini, costretti all’esilio
                         » tristezza della condizione di oscurità x cui i dannati non possono conoscere il presente
      » Cavalcante » guarda con ansia attorno a Dante, come se desse per scontata la presenza del figlio
                             » non vedendolo e interpretando male le parole di Dante lo crede morto
                             » chiede di lui piangendo, poi non ottenendo una risposta immediata si immerge di
                                nuovo del dolore della sua pena » non ascolta veramente Dante, coglie particolari
                             » specchio della sua colpa: non tiene conto di tutta la natura umana (anche immortale)
-          Dialogo tra Dante e Cavalcante
       » l’ombra gli chiede dove sia suo figlio, con figa disperata » Dante lo riconosce per la pena
       » Dante gli risponde che il suo viaggio ha come meta una persona che Guido disprezzò (Beatrice o
          Dio), per questo non è con lui, ma usa un verbo al passato remoto (“ebbe”)
       » l’ombra fraintende l’uso del passato, che si usava anche per parlare delle persone morte
       » gli chiede allora animosamente se il figlio è ancora tra i vivi ma Dante esita al rispondere
       » esita perché si stava domandando come un dannato, che può vedere il futuro, non conosca anche il
          Presente » chiederà spiegazione nel prossimo discorso con Farinata
       » Cavalcante non aspetta la risposta e si ributta all’indietro nel sepolcro » come una seconda morte
       » Guido Cavalcanti è ancora vivo (la vicenda è ambientata pochi mesi prima della sua morte)
-          Secondo dialogo con Farinata
       » contrapposizione con il “ma” tra le due figure: Cavalcante e Farinata
       » aggettivo “magnanimonon esprime una lode o un biasimo, ma indica chi sopporta con animo
          forte e incrollabile i colpi del destino » non si piega al dolore suo e degli altri
       » questo lo porta alla completa insensibilità, alla superbia e incredulità
       » esprime il suo rammarico alla scoperta che quelli della sua fazione sono ancora esiliati
       » viene rivelato il lato dolente di Farinata, che vede il suo unico scopo distrutto e fallito (la politica)
       » vera pena non è fisica, ma è la colpa stessa che rode l’atteggiamento dell’animo assunto in vita
       » la vera colpa è l’attaccamento alle cose terrene » per Cavalcante è la grandezza del figlio
                                                                                                » per Farinata è la fortuna della parte politica
       » Predizione » entro cinquanta mesi Dante affronterà anche lui le pene dell’esilio
                             » l’esilio avverrà nel 1304 » ancora effetto di reale predizione per i lettori
       » mutamento del tono in Farinata: gli chiede perché il suo popolo è stato così avverso con lui
       » il padre di Guido, nominando il “dolce mondo” ha fatto sorgere questa domanda in Farinata
       » Dante risponde evocando la commozione popolare di allora, ancora memore della strage di
          Montaperti che ebbe come protagonista lo stesso Farinata, che sarà odiato per questo a lungo
       » l’immobilità di Farinata si rompe, scuote il capo per il dolore » emerge la sua figura umana
       » gli risponde il capo ghibellino che non fu il solo ad attaccare Firenze, ma il solo a difenderla
       » Dante gli lascia la sua integrità umana, poi spiegandoli il perché della sua esitazione, gli chiede se
          i dannati possono vedere anche nel presente oltre che nel futuro (rimando a Ciacco)
       » risponde che vedono, come chi vede male (presbite) le cose lontane nel tempo, e mano mano che
          si avvicinano non hanno la capacità di riconoscerle » rimando al peccato che acceca
       » se non ci sono elementi esterni che portano loro notizie, non ne saranno mai a conoscenza
       » nel giorno del giudizio verrà chiusa loro la possibilità di vedere nel futuro, visto che non esisterà
          altro che l’eternità » pena ancora maggiore
       » Dante si preoccupa per Cavalcante, e chiede a Farinata di rassicurarlo sulla vita del figlio
       » tono di Dante smorza come in diminuendo la grande forza drammatica della scena
-          È ora di andare per Dante e Virgilio (ogni sosta ha il suo tempo limite)
      » Dante solo ora chiede chi siano i peccatori qui dannati a Farinata
      » Farinata risponde elencando » Federico II » si Svevia figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla
                                                                             » letterato e poeta, fonda la scuola siciliana
                                                                             » muore nel 1250
                                                       » Cardinale » Ottaviano degli Ubaldini, arcivescovo di Bologna
                                                                           » muore nel 1275, cardinale tra il 1240 e il 1244
      » elenca solo le anime famose, poi tace e finisce bruscamente il dialogo tra i due
-          Virgilio gli chiede perché è così pensieroso
      » sa già che Dante sta ripensando alla predizione di Farinata, così gli consiglia di ricordarsene bene
         senza tormentarsi per ciò (gestualità: dito di ammonimento) » lo rimanda all’incontro con Beatrice
      » Virgilio lo chiama “smarrito”, stesso aggettivo del I canto » ha perso la facoltà razionale
      » si può dare un giudizio sulle cose solo nella luce di Dio, nell’inferno tutto appare solo sotto
         aspetto doloroso e incomprensibile
-          Lasciano camminando le mura della città di Dite e si muovono verso un avvallamento dove si apre un varco da cui proviene un odore così cattivo da essere insostenibile

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