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domenica 7 aprile 2013

ARISTOTELE - logica


LA LOGICA
-          Definizione » studio della forma che deve avere qualsiasi tipo di discorso che pretenda di dimostrare
                             qualcosa (analizza come procede il pensiero, struttura ed elementi del ragionamento)
» III sec d.C. chiamata òrganon “strumento” da Alessandro di Afrodisia (fornisce gli
   strumenti mentali necessari per affrontare ogni tipo di indagine) » non è di Aristotele
» Aristotele chiamava la logica con il termine analitica (in greco significa “risoluzione”)
» non produce qualcosa (scienze poetiche) né è azione morale (scienze pratiche) né ha
   un contenuto distinto dalla metafisica, fisica o matematica (scienze teoretiche)
» studia quali tipi e modi di dimostrazioni esistono, quando e cosa si possa dimostrare
» è propedeutica, è qualsiasi argomentazione strutturata secondo il ragionamento umano
-          Analitica » spiegazione del metodo con cui, partendo da una data conclusione, si risolve negli
                         elementi da cui deriva (premesse) per fondarla e giustificarla
-          Categorie » in questo trattato studia l’elemento più semplice della logica
» proposizione “l’uomo corre” la spezziamo in “uomo” “corre” ho parole senza nesso
» sono termini incombinati che insieme danno origine alla proposizione
» rappresentano i significati fondamentali dell’essere, sono i “supremi generi” ai quali
   deve riportarsi qualsiasi termine della proposizione
» ogni elemento è ricondotto ad una categoria dell’essere (uomo » sostanza; corre » azione)
» termine “categoria” è traduzione di Boezio, Aristotele le chiama “predicamenti”
» prima categoria = soggetto (o impropriamente predicato nominale) » base di tutto
» altre categorie = predicati (generi supremi di tutti i possibili predicati)
-          Verità/falsità
» quando siamo di fronte ai termini senza nesso non abbiamo né verità né falsità
» solo nel giudizio che connette i diversi termini e nella proposizione che esprime la connessione
-          La definizione » ne tratta negli Analitici Secondi
» le categorie non sono definibili perché sono qualcosa di primo, elementare, non ulteriormente
   riducibile (per definirle dovrei usare una proposizione che è già un suo composto)
» le categorie sono la cosa più generale, il massimo dell’universalità, i generi supremi
» per ragioni opposte, l’individuo non è definibile, perché sono particolari (ne è possibile solo
   percezione) e dovrei fare riferimento a dei concetti astratti
» tra categorie ed individui c’è una gamma di concetti definibili (definizione = horismòs)
» è determinare cos’è l’oggetto che la parola indica (non spiegar il significato)
» Aristotele: “è il discorso che esprime l’essenza, la natura, la sostanza delle cose
» per poter definire occorre il “genere prossimo” e la “differenza specifica, distintiva”
» uomo = animale (genere prossimo; non “vivente” » anche le piante) razionale (differenza specifica)
» l’essenza delle cose è data dalla differenza specifica che caratterizza il genere prossimo
» non può essere vera o falsa ma valida o non valida
-          Giudizio e proposizione
» giudizio = atto con cui affermiamo o neghiamo un concetto o un altro concetto
                 » col giudizio si connettono più termini tra di loro, definizione è su un unico termine
» proposizione = enunciazione, espressione logica del giudizio
                         » esprime sempre un’affermazione o negazione ed è o vera o falsa
» loro insieme è l’elemento più elementare della conoscenza (fa conoscere nesso tra predicato e sogg)
» vero » se si congiunge ciò che è realmente congiunto o disgiunge ciò che è realmente disgiunto
» falso » se congiungo ciò che non è realmente congiunto o disgiungo ciò che realmente è congiunto
» preghiere, invocazioni, esclamazioni sono fuori dallo studio della logica e nella retorica o poetica
» solo il discorso apofantico (che spiega una tesi) o dichiarativo rientrano nella logica
» giudizi universali » riguardano un universale (“tutti sono giusti”)
» giudizi singolari » riguardano un individuo singolo (“Socrate è giusto”)
» giudizi particolari » riguardano una certa classe di individui (“alcuni uomini sono giusti”)
» modalità » analizza il modo con cui congiungiamo il predicato al soggetto
                  » per semplice asserzione (A è diverso da B)
                  » secondo possibilità (A è possibile che sia diverso da B)
                  » per una necessità (A è necessario che sia diverso da B)
-          Quadrato dell’opposizione (metodo dei medioevali per indicare le quattro proposizioni classiche)
» A = affermativa universale
» E = negativa universale
» I = affermativa particolare
» O = negativa particolare
» usano queste lettere riconducendole alle parole nEgO e AdfIrmo
» contraddittoria = rapporto tra giudizio universale affermativo e giudizio particolare negativo
                            = rapporto tra giudizio universale negativo e giudizio particolare affermativo
                            » mai nello steso tempo entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» contrarie = rapporto tra giudizio universale affermativo con quello negativo
                  » mai nello stesso tempo entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» sub-contrarie = rapporto tra giudizio particolare affermativo e quello negativo
                         » mai nello stesso tempo entrambe vere o false (principio di non contraddizione)
» sub-alterne = rapporto tra giudizio universale affermativo e giudizio particolare affermativo
                      = rapporto tra giudizio universale negativo e giudizio particolare negativo
                       » i giudizi particolari sono implicati nei rispettivi universali


-          Sillogismo
» ragionare » non è ancora ragionamento quando giudichiamo o formuliamo una proposizione
 » neanche se elenchiamo una serie di giudizi o di proposizioni sconnesse
 » è passaggio da giudizio a giudizio che hanno tra loro dei nessi (uno causa dell’altro)
» è il ragionamento perfetto la cui conclusione è effettivamente la conseguenza delle premesse
» in un ragionamento perfetto ci devono essere tre proposizioni
1.      premessa maggiore (“tutti gli uomini sono mortali”)
2.      premessa minore (“Socrate è un uomo”)
3.      conclusione = proposizione conseguente alle prime due (“Socrate è mortale”)
      » unisce le altre due proposizioni attraverso l’unione dell’estremo maggiore (primo termine:
         Socrate) con l’estremo minore (secondo termine: mortale) attraverso il termine medio (uomo)
      » il termine medio viene sottinteso nell’estremo maggiore e opera mediazione tra i due estremi
» diverse figure di sillogismo a seconda della posizione del termine medio rispetto agli estremi
1.      soggetto nella premessa maggiore; predicato nella minore (figura più perfetta, chiara, naturale)
2.      predicato sia nella premessa maggiore sia nella minore
3.      soggetto sia nella premessa maggiore sia nella minore
» ciascuna delle tre possibilità si scompone se le premesse sono universali o particolari, affermative
   o negative; si scompone tenendo conto delle diverse modalità delle premesse (sillogismo modale)
» non tiene conto dal contenuto di verità delle premesse
» è un processo deduttivo perché ricava da verità universali verità particolari » come si colgono?
» induzione » procedimento attraverso cui dal particolare si ricava l’universale
 » si oppone alla deduzione e alla dimostrazione sillogistica ma coesistono
 » deduzione = procedimento per cui dall’universale si ricava il particolare
 » non è un ragionamento ma un essere condotti da una visione immediata possibile 
    grazie all’esperienza » è il processo astrattivo
» intuizione » cogli mento puro da parte dell’intelletto dei principi primi
 » come Platone: esiste un intelletto intuitivo che suppone quello immediato
-          Principi della dimostrazione
» ciascuna scienza assume premesse e principi propri, peculiare ad essa soltanto
» genere-soggetto » ciascuna scienza assume l’esistenza di un ambito attorno al quale vertono tutte le
                                 sue determinazioni (es: algebra esistenza dell’unità e del numero)
                              » è il campo di ricerca, la forma di quella precisa scienza
» termini » definizione del loro significato (appartengono e si riferiscono al genere-soggetto)
                » non si assume bensì si dimostra la loro esistenza
                » determinano chiarezza non solo logica ma anche linguistica nell’affronto della scienza
» assiomi » proposizioni vere di verità intuitiva, usati per dimostrare
                » ce ne sono alcuni propri di una scienza, altri comuni ad alcune, altri comuni a tutte
1.      principio di non contraddizione = non si possono affermare e negare nello stesso tempo e nello stesso modo due predicati contraddittori (no “la penna è blu” e “la penna è rossa”)
2.      principio d’identità = ogni cosa è se stessa (non posso dire un’arancia è una mela)
3.      principio del terzo escluso = non esiste un termine medio tra due contraddittori
» questi tre principi sono primi e trascendentali (assumono valenza logica per ogni forma di pensare
   in quanto tale, per ogni scienza)
» tutti indimostrabili ma tenta nella Metafisica di dare una prova dialettica per confutazione
» chi nega questi principi è costretto ad usarli proprio per negarli
» io non posso dire insieme “non esiste il principio di non contraddizione” ed “esiste il principio di
   non contraddizione” perché lo devo usare per negarlo » incongruenza logica
-          Sillogismo scientifico o dimostrativo
» sillogismo che ragiona sul valore di verità delle premesse che devono essere vere e prime (non
   bisognose di ulteriori dimostrazioni, più universali delle conclusioni)
» deve avere premesse necessariamente vere
» per usare un sillogismo scientifico devo rispettare tutti questi principi
1.      forma
2.      ambito di ricerca
3.      termini dimostrati
4.      assiomi
5.      principio di non contraddizione e principio del terzo escluso
-          Sillogismo dialettico
» è quel tipo di sillogismo che ammette premesse probabili, fondate sull’opinione
» vengono analizzate nei Topici » campo della probabilità, non della necessità (forma + probabilità)
» serve ad individuare, nel dialogo con persone comuni o dotti, i loro punti di partenza ponendosi dal
   loro punto di vista » insegna a discutere con gli altri, dà gli strumenti per essere in sintonia con loro
» stabilisce punti di contatto o di staccamento dalla persona con cui si discute
» alla scienza serve per dibattere correttamente i pro e i contro e per accertare i principi primi
» è sostegno al sillogismo scientifico come i miti per Platone e la dialettica per Socrate
-          Sillogismo eristico
» sillogismo che deriva da premesse fondate sull’opinione in apparenza ma non lo sono realmente
» è fallace, sbagliato, traggono in inganno
» serve nel momento in cui si vuole conoscerlo per confutare un sillogismo di questo stesso tipo
-          Paralogismi
» sillogismo solo in apparenza, sono ragionamenti errati, conclusi a causa di un errore
» vengono studiati negli Elenchi sofistici, Confutazioni sofistiche
» confutazione corretta = sillogismo la cui conclusione contraddice la conclusione dell’avversario
» le confutazioni dei sofisti sembravano vere solo grazie a dei trucchi per trarre in inganno

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