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giovedì 10 ottobre 2013

CANZONE DI BACCO E ARIANNA - Lorenzo il Magnifico

LORENZO IL MAGNIFICO
CANZONE DI BACCO

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perchè 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questi lieti satiretti,
delle ninfe innamorati,
per caverne e per boschetti
han lor posto cento agguati;
or, da Bacco riscaldati,
ballon, salton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Queste ninfe anche hanno caro
da lor essere ingannate:
non può fare a Amor riparo
se non gente rozze e ingrate:
ora, insieme mescolate,
suonon, canton tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Questa soma, che vien drieto
sopra l'asino, è Sileno:
così vecchio, è ebbro e lieto,
se non può star ritto, almeno
ride e gode tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Mida vien drieto a costoro:
ciò che tocca, oro diventa.
E che gioia aver tesoro,
s'altri poi non si contenta?
Che dolcezza vuoi che senta
chi ha sete tuttavia?
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Ciascun apra ben gli orecchi,
di doman nessun si paschi;
oggi siàn, giovani e vecchi,
lieti ognun, femmine e maschi;
ogni tristo pensier caschi:
facciam festa tuttavia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni, balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c'ha esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.

STRUTTURA

-          Imitazione da ape (in riferimento alle tipologie d’imitazione presentate da Angelo Poliziano)
-          È una ballata classica figlia di quelle cavalcantiane » in continuità con tradizione toscana
-          Linguaggio che si alterna tra aulico con contenuti classici ridotti e medio con argomento campagnolo
-          Ritmo cantabile degli ottonari dà la sensazione della leggerezza che si esprime nel contenuto
-          La riduzione metrica corrisponde ad una riduzione del giudizio umano e del contenuto dei miti

CONTENUTI
-          È una processione che ricalca in maniera comica e diversa i trionfi romani
-          Vengono ripresi molti personaggi mitologici, che dà alla poesia una parvenza dotta in realtà studiata perché si fa riferimento ad Ovidio (le Metamorfosi) e a due temi di Orazio trasfigurati
-          Tema 1 = non è lecito che l’uomo sappia cosa gli dei hanno scelto per lui
-          Tema 2 = carpe diem, visto nel suo aspetto ridotto, cioè quello di godere la vita finché non sopraggiunga la morte
-          Interpretazione ridotta dell’epicureismo, che indicava come via per arrivare alla perfezione umana l’atarassia e l’aponia attraverso la soddisfazione unicamente dei piaceri naturali e necessari, mentre qui si esalta la perdizione nei piaceri non naturali e non necessari, o naturali e non necessari
-          Emerge che l’ideale dell’etica umana sia di raggiungere la felicità nel godimento di tutti i piaceri istintivi dell’animo umano e nella dimenticanza, nell’oblio delle preoccupazioni e turbamenti
-          L’amore ed il desiderio dell’uomo sono ridotti al piacere momentaneo ed effimero
-          Solamente la strofa di Mida lascia emergere una domanda, una nota più profonda tra tanta superficialità, che però non viene poi ripresa, come se venisse già dimenticata per far festa
» viene messo nella canzone perché è tradizione che ci sia nei cortei di Bacco

» il testo è un invito a dimenticare la sete che emerge irrimediabilmente nel cuore dell’uomo

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