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martedì 29 ottobre 2013

CARPE DIEM - Orazio - testo, traduzione, metrica, analisi

CARPE DIEM, CARMINA I , 11

TESTO LATINO

TRADUZIONE
Tù ne qusierìs (scìre nefàs) quèm mihi, quèm tibi
fìnem dì dederìnt, Lèuconoè, nèc Babylònios
tèmptarìs numeròs. ùt meliùs, quìdquid erìt, pati!
Sèu plùris hiemès sèu tribuìt Iùppiter ùltimam,
quaè nunc òppositìs dèbilitàt pùmicibùs mare           5
Tyrrhenùm, sapiàs, vìna liquès èt spatiò brevi
spèm longàm resecès. Dùm loquimùr, fùgerit ìnvida
aètas: càrpe dièm, quàm minimùm crèdula pòstero.
Tu non chiedere (è empio saperlo) quale fine a me, quale a te
abbiano dato gli dei, Leuconoe, e non provare i numeri
babilonesi. Come è meglio, qualunque cosa sarà, accettarla!
Sia che Giove abbia assegnato più inverni sia che abbia assegnato come ultimo questo che ora stanca il mare Tirreno opponendogli gli scogli, sii saggia, versa il vino e poiché lo spazio è breve, taglia la lunga speranza. Mentre parliamo, il tempo ostile sarà fuggito: cogli il giorno fidandoti il meno possibile del domani.

-    Metro » asclepiadei maggiori (si differenzia dagli altri asclepiadei per avere tre coriambi)
 » Orazio tende ad organizzare le parole sulla struttura metrica così da avere dei blocchi separati,
    i coriambi sono fortemente individuati in gruppi di parole in uno schema rigido, tranne verso 3
 » il secondo coriambo di ciascun verso è sempre chiuso in sé
-    Verso 1 » quaesieris è congiuntivo esortativo che al perfetto negativo sostituisce di norma l’imperativo,
                    così che l’unico imperativo è carpe, che risalta come unico e vero consiglio dell’autore
» nefas indica ciò che empio nella sfera religiosa non giuridica “sacrilego” » idea di dipendenza
   dagli dei per cui è inutile per l’uomo pensare a ciò che accadrà perché non può saperlo
-    Verso 2 » di è nominativo plurale di deus nella forma contratta (sarebbe dii)
                » dederint è un congiuntivo esortativo
» Leuconoe, il nome della ragazza a cui si rivolge Orazio, ha origini greche (leukòs “candida,
   bianca” + nùs “mente”); indica una ragazza inesperta, pura, ingenua, semplice, infatti qui crede
   negli oroscopi e nell’astronomia » i “numeri babilonesi” sono come l’oroscopo di oggi
» questa ragazza non compare in nessun’altra poesia » nome costruito per il suo significato
-    Verso 3 » temptaris è forma sincopata (salta un pezzo in mezzo) di temptaveris (congiuntivo esortativo)
» pati da patior è una vox media, “accettare”, che al negativo significa “soffrire”
-    Verso 4 » seu…seu sono subordinate che confluiscono in sapias, costruite in modo molto libero
» pluris è un accusativo plurale in –is perché è un tema in vocale (parisillabo), quindi in -i
» hiemes è femminile, un tema in consonante (imparisillabo) quindi ha accusativo plur in –es
» ultimam è predicativo di un oggetto sottinteso che è un pronome antecedente della relativa
-    Verso 5 » nunc “ora, adesso” riporta alla realtà, al carpe diem
» mare / Tirrenum è enjambement
-    Verso 6 » sapias è congiuntivo esortativo » sapiens è chi sa giudicare e valutare la realtà
» vina liques significa letteralmente “filtra il vino” perché in quel tempo doveva essere pieno di
   impurità, così era necessario versare il vino filtrandolo per un colino, rendendolo più limpido
» il vino rimanda al tema della lirica monodica del simposio; qui accostato alla saggezza perché
   è ragionevole per Orazio vivere le bellezze presenti, gustare ogni attimo che ci è dato
» spazio brevi può essere ablativo assoluto con sum sottinteso oppure ablativo di causa
-    Verso 7 » fugerit è futuro anteriore in corrispondenza del futuro semplice, ma qui con un presente per
                    sottolineare la fugacità del tempo “mentre parliamo il tempo sarà già passato”
-    Verso 8 » carpe e reseces sono termini agricoli che significano “cogliere i frutti” e “potare” » l’azione
                    del tagliare la speranza non è distruttrice ma creativa, gli alberi infatti si tagliano perché
                    possano fruttificare, così per questa situazione; carpe indica il raccogliere il frutto del lavoro
» incita a cogliere l’attimo per goderne pienamente, per far questo bisogna potare il troppo
» nella mentalità greco-romana era dominante l’idea di brevità del tempo, che comporta quindi
   l’unica azione possibile all’uomo: vivere bene il presente, impegnandosi in esso
» credula regge il dativo
-    Insegnamento » alla fugacità della vita, all’impossibilità per l’uomo di conoscere il futuro, corrisponde
   l’esortazione ad accettare il proprio destino per quello che sarà, e a godere il presente
   come se fosse ogni giorno fosse l’ultimo della nostra esistenza
» il concetto proveniva dalla dottrina di Epicuro
» linguaggio sobrio ed essenziale, tocca i moduli del linguaggio parlato

» utilizzo di immagini simboliche tratte dall’esperienza comune di ogni giorno

17 commenti:

  1. è proprio quello che la mia prof vuole sapere nelle interrogazioni. grazie tante!

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  2. Complimenti. E' un po' che rifletto sul significato più autentico del brano e, ovviamente del "carpe diem" e qui tutto prende l'aspetto più appropriato. Continuo anche a pensare che il momento dell'accostarsi al vino abbia un effetto dirimente sul tono usato prima e dopo il "vina liques", quale momento simbolo del piacere che rende le cose sotto un aspetto più sereno e accettabile responsabilmente.

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    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. uno dei pochi siti fatti bene,complimenti ...grazie mille,questo mi aiutera' molto nell'interrogazione... :-)

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  4. Prima di tutto, scusi per il mio italiano (io scrivo da Barcellona). Complimenti per il sito: atrattivo, chiaro, adeguato e riguroso. Mi a aiutato molto. Soltanto un detaglio. Non so se è voluto, ma sopra è scritto "school pro(g)ect" con la "g", ed in inglese si scrive con "j": "school project". Ripeto che non so se è voluto. Grazie per il sito!

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  5. ciao! tranquillo per la lingua, anzi grazie a te perché non mi ero accorta dell'errore nel titolo! haha! piccola svista! Comunque sono contenta che ti sia utile questo sito!
    Ciao
    Miriam

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  6. Vorrei sapere il significato di aetas, prima del carpe diem. É un avverbio o una preposizione?
    Grazie, Zaira

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    1. aetas,aetatis è un nome della terza declinazione ed è femminile,significa età,epoca,tempo..in questo caso è opportuno tradurre con "tempo"

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  7. Complimenti per l'analisi dettagliata mi è servita molto, grazie.Bel sito :)

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  8. Sei brava da fare incavolare.
    Chapeaut

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  9. E' opportuno fare riferimento alle due concezioni del tempo per i Greci, uno era Kronos, il tempo matematico, l'altro Kairos, l'occasione propizia che bisogna cogliere sul momento, poichè non si ripeterà, il carpe diem, si riferisce al Kairos, rappresentato in corsa.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Wow!! Come ho fatto a non scoprire prima questo post! Analisi eccezionale, complimenti. Mi è piaciuta così tanto che sono corso immediatamente aggiornare un post che ho pubblicato qualche settimana fa solo per segnalare questa pagina come approfondimento.

    Nel mio post avevo citato solo gli ultimi due versi dell'Ode (con una traduzione mia), perché in realtà il focus principale dell'articolo è su un haiku che ho scritto – e che in un certo qual modo richiama il concetto del carpe diem. Se ti interessa, lo trovi qui: https://kelopoeta.wordpress.com/2019/07/23/orgasm/

    Ad maiora!
    ~Kelo ツ

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