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giovedì 23 gennaio 2014

I SETTE A TEBE - Eschilo - riassunto ed analisi

I SETTE A TEBE

-    Data di rappresentazione » 467 a.C.
-    Trilogia » Laio (perduto)
                 » Edipo (perduto)
                 » Sette a Tebe
                 » La Sfinge (dramma satiresco, perduto)
                 » tetralogia legata = tutte e quattro le opere si riferiscono allo stesso mito (ogni tragedia è fine a sé,
                    ma nella visione generale si capisce meglio il senso del messaggio)
-    Ambientazione » L’azione di svolge sull’acropoli di Tebe
-    Personaggi » Eteocle (re di Tebe, fratello di Polinice) » massimo protagonista
» messaggero tebano
-    Numero di attori » due
-    Coro » composto dalle fanciulle tebane, terrorizzate di essere rapite se Tebe verrà conquistata
            » Eschilo affida al coro la sua posizione. Questa è una grande novità perché le donne avevano un
               posto molto basso nella società, soprattutto se ancora giovani. Lui sceglie di essere rappresentato da
               un gruppo sociologicamente disprezzato perché è più facile che chi ha meno potere porti idee
               innovative » chi ha più potere è tendenzialmente più conservativo
-    Trama
» Tebe sta per essere attaccata dagli Argivi, sette eserciti, uno dei quali è di Polinice (il primo dei due figli
   maschi di Edipo, in esilio) » attacca la sua stessa città » va contro la natura » ὕβρις
» ci sono varie fonti dello stesso mito che spiegano l’origine del dissidio tra i due fratelli e il perché
   dell’esilio di Polinice, ma Eshcilo sceglie di non esplicitarlo, perché non vuole dividere nettamente i
   buoni dai cattivi, perché queste due tendenze sono in misura uguale nel cuore di ogni uomo
» un messaggero, mandato a spiare il nemico, riferisce che i sette eroi delle schiere nemiche affronteranno
   ciascuno una delle sette porte della città
» il coro si abbandona alla paura e alla disperazione, rifugiandosi ai piedi delle statue degli dei
» Eteocle ne è infastidito e le rimprovera accusandole di demoralizzare la città
» le fanciulle si placano, ma una volta uscito Eteocle, ricomincia a profetizzare scenari di morte e di rovina
» rientrano Eteocle ed il messaggero, che intanto ha acquisito nuove informazioni, e descrive minutamente
   uno per uno gli eroi che assedieranno ciascuna porta, a ciascuno Eteocle contrappone un guerriero tebano
» sette duelli » Τideo (argivo) – Melanippo (tebano)
                     » Capaneo – Polifonte
                     » Eteoclo – Megareo
                     » Ippomedonte – Iperbio
                     » Partenopeo – Attore
                     » Anfiarao – Lastene
                     » Polinice – Eteocle
» Polinice viene descritto sprezzante, preannunciando già la sua colpa di ὕβρις (“Polinice” da πολύς +
   νεῖκος significa «dalle molte contese», mentre “Eteocle”da ἐτεός + κλεός significa «dalla fama pura»)
» porta uno scudo con attaccato un bassorilievo di Dike, con un fumetto che dice: «io riporterò Polinice al
   comando della città» assicurando la giustizia morale dell’atto e la sua efficacia
» Eteocle, pur essendo turbato dal futuro scontro fratricida, sa che non può tirarsi indietro perché sa che la
   maledizione della sua stirpe lo porta a combattere contro suo fratello
» nella scelta di Eteocle si insinua anche un’altra motivazione, nascosta: la paura di essere disonorato agli
   occhi di tutti nel caso in cui non andasse a combattere » sceglie per l’onore e la gloria personale
» i due fratelli fanno parte della stirpe maledetta di Edipo, destinata a compiere e subire violenza
» il coro cerca di convincere Eteocle ad abbandonare l’impresa: la maledizione può essere purificata con
   sacrifici agli dei; insiste sul fatto che l’uomo può scegliere di non commettere una colpa
» Eteocle ha già scelto: risponde che gli dei lo hanno abbandonato, e non si può sfuggire dai loro ordini
» lo scontro ha luogo, il messaggero rientra in scena per annunciare la morte reciproca dei fratelli, intanto,
   nella battaglia, gli altri sei comandanti tebani sono stati sconfitti, e la città è conquistata dai nemici
» nel momento in cui i due fratelli si sono uccisi, erano come due Polinici (accetta di farsi uguale al fratello)
» dopo un lungo lamento del coro, sopraggiungono le sorelle di Eteocle e Polinice, Antigone e Ismene
» Antigone dichiara la sua intenzione di seppellire il fratello Polinice ad ogni costo, anche sfidando le leggi
   della città (quest’ultima scena è considerata spuria, quasi sicuramente interpolata per collegare questa
   tragedia a quella dell’Antigone di Sofocle) » dovrebbero comparire improvvisamente tre attori!
-    Osservazioni
» tema: che rapporto c’è la maledizione di una famiglia e la libertà del singolo?
» Eschilo non nega l’esistenza di una la maledizione sulla stirpe ma afferma che c’è un punto in cui l’uomo
   ha la possibilità d scegliere di essere colpevole: Eteocle sceglie deliberatamente la sua colpevolezza
» al centro dell’opera c’è la libertà della persona, vista in quanto io che si impone da protagonista
» Eschilo tenta di spiegare il dolore innocente negando la mancanza di responsabilità dell’uomo nella colpa
» ci sono due alternative prese in considerazione dai greci: o l’uomo non è responsabile della sua colpa,
   che scarica sugli dei (ma allora gli dei vogliono il male dell’uomo e c’è il drammatico problema del
   dolore ingiusto degli innocenti) oppure gli dei vogliono il bene dell’uomo, il quale deve accettare che
   l’origine della colpa sia in lui » Eschilo si assume la responsabilità così affermare il libero arbitrio
» l’uomo è libero ma colpevole o innocente ma schiavo?
» per la mentalità greca, qui espressa da Eteocle, quella colpa che si tramanda nelle generazioni lascia ai
   successori una propensione al male che li spinge a commettere continuamente colpe
» per Eschilo nessuno è innocente, per questo sceglie di non dividere in modo netto cosa è giusto e cosa no
» Eschilo cerca una colpa in molti dei suoi personaggi (in modo anche ossessivo) perché cerca una libertà
» nel corso della vicenda infatti la figura di Eteocle subisce un mutamento: viene presentato come re
   perfetto, organizzato, autorevole, poi si intuisce che la sua autorevolezza è una volontà ottusa e

   fossilizzata che non gli permette di vedere le cose per quello che sono e lo porta alla colpa

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