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giovedì 22 maggio 2014

DAVID HUME - filosofia

DAVID HUME

LA SCIENZA DELLA NATURA UMANA

-    Il suo progetto
» vuole costruire una scienza della natura umana su base sperimentale
» offrire un’analisi sistematica delle varie dimensioni che la costituiscono (ragione, sentimento, morale…)
» visto che la natura umana è la «capitale del regno del sapere», la sua ricerca è la più urgente e basilare
-    Tendenza empiristica e antimetafisica

Quando scorriamo i libri di una biblioteca, persuasi da questi principi, che cosa dobbiamo distruggere? Se ci viene alle mani qualche volume, per esempio, di teologia o di metafisica scolastica, domandiamoci: contiene qualche ragionamento astratto sulla quantità o sui numeri? No. Contene qualche ragionamento sperimentale su questioni di fatto e di esistenza? No. E allora gettiamolo nel fuoco perché non contiene che sofisticherie ed inganni.

-    L’esito scettico
» questa scelta empiristica lo condurrà ad un esito scettico
» lo porterà a scoprire che le pretese conoscitive della natura umana risultano fortemente limitate

IL PERCORSO DELLA CONOSCENZA

Impressioni e idee
-    Impressioni e idee
» la sua analisi della conoscenza umana è volta a sondare » la «porta e la forza dell’intelletto umano»
                                                                                            » la natura delle idee
                                                                                            » la natura del ragionamento
» divide le percezioni della mente in due classi per il grado di forza con cui colpiscono lo spirito
  1. impressioni » sono le percezioni che penetrano con maggior forza ed evidenza nella coscienza
                          » sono tutte le sono tutte le sensazioni nell’atto in cui le percepiamo
  1. idee o pensieri » sono le immagini illanguidite delle impressioni
» differenza » la stessa tra il dolore provato nel momento della ferita con il ricordo di esso
                    » l’idea non può mai raggiungere la forza e la vivacità dell’impressione (anche per un pazzo)
-    Ogni idea deriva da una corrispondente impressione
» non esistono idee o pensieri di cui non si sia avuta precedente impressione
» l’apparentemente illimitata libertà del pensiero umano trova qui il suo ostacolo invalicabile
» l’uomo può comporre le idee nei modi più fantastici, spingere il pensiero fino ai limiti dell’universo, ma
   non avrà mai in possesso altra realtà che quella delle sue impressioni
-    La negazione delle idee astratte
» Locke » l’unico oggetto della conoscenza umana è l’idea
              » riconosce la realtà dell’io, di Dio, delle cose
» Hume » riduce la realtà alla molteplicità delle idee attuali, delle impressioni sensibili e i rapporti tra esse
              » non esiste nulla al di là delle impressioni, delle idee e dei loro rapporti
» non esistono idee astratte cioè idee che non abbiano caratteri particolari
» esistono solamente idee particolari, assunte come segni di altre idee particolari a esse simili
-    La funzione dell’abitudine
» la capacità di un’idea di richiamare un gruppo di idee simili tra loro è spiegata dal principio dell’abitudine
» scopriamo una somiglianza tra idee (comunque mai identiche) » usiamo un unico nome per indicarle
» si crea un noi l’abitudine di considerare unite tra loro le idee designate da un unico nome
» quel nome risveglia in noi non una sola idea ma l’abitudine che abbiamo di considerarle assieme
» la funzione del segno concettuale che Locke considera puramente logica (desunta a sua volta da
   Ockham), diventa in Hume un fatto psicologico

Il principio di associazione
-    L’immaginazione
» è la facoltà di stabilire relazioni tra idee che opera liberamente ma non è completamente affidata al caso
» anche nei sogni più strampalati viene contenuta una connessione tra le diverse idee
-    I criteri del principio di associazione
» la connessione tra idee è garantita da una forza (con la stessa funzione della forza di gravità per la natura)
» questa forza è il principio di associazione, che trasporta la mente da un’ide all’altra
» tre criteri » la somiglianza (es: un ritratto fa pensare naturalmente alla persona reale)
                  » contiguità nel tempo e nello spazio (es: il ricordo di una stanza della casa fa pensare alle altre)
                  » la causalità (es: l’idea di una ferita fa pensare al dolore che ne deriva)
-    Le idee complesse
» l’associazione sta alla base delle idee complesse
» le più importanti idee complesse sono » spazio, tempo, causa-effetto, sostanza (corporea o spirituale)
» dimostra che non hanno consistenza e oggettività perché non corrispondenti ad alcuna impressione
» spazio e tempo » non sono impressioni in sé, ma maniere di sentire le impressioni, modi con cui le
                               impressioni si dispongono davanti al nostro spirito
                            » es: due note ci danno l’idea di tempo, ma esso non è una terza impressione

Le proposizioni
-    Proposizioni che concernono relazioni tra idee (proposizioni matematiche)
» si possono scoprire solo attraverso l’operazione del pensiero, indipendentemente dalla realtà
» sono proposizioni costruire sulla base del principio di no contraddizione
» es: dato un triangolo rettangolo, ne ricaviamo razionalmente il teorema di Pitagora
» queste proposizioni sono chiamate analitiche perché il predicato è già implicito nel soggetto, dal quale
   può venir ricavato razionalmente attraverso l’analisi
» queste proposizioni hanno in se stesse la loro validità, che consiste nella loro evidenza
-    Proposizioni che concernono dati di fatto
» sono fondate sull’esperienza, non sul principio di non contraddizione (il contrario di un fatto è possibile)
» la proposizione “il sole domani non sorgerà” è sullo stesso livello di validità di “il sole domani sorgerà”

L’analisi critica del principio di causalità
-    Relazione causa-effetto si basa sull’esperienza
» tutti i ragionamenti che si fondano su fatti si fondano sulla relazione causa-effetto
» es: perché sei sicuro di poter partecipare alla festa? Perché mi hanno invitato (adduce un altro fatto)
» tesi di Hume = la relazione tra causa ed effetto non può mai essere conosciuta a priori, cioè con un puro
                            ragionamento, ma solo per esperienza

Adamo, anche se le sue facoltà razionali siano supposte dal principio perfette, non avrebbe mai potuto inferire dalla fluidità e trasparenza dell’acqua che essa poteva soffocarlo, o dalla luce e dal calore del fuoco che esso poteva consumarlo. Nessun oggetto scopre mai, per mezzo delle qualità che appaiono ai sensi, le cause che lo producono o gli effetti che sorgeranno da esso; né può la nostra ragione, senza l’aiuto dell’esperienza, effettuare alcuna induzione che concerna realtà o fatti.                                                                             (Ricerca sull’intelletto umano)

-    La connessione causa-effetto è priva di qualsiasi necessità oggettiva
» connessione tra causa-effetto rimane arbitraria anche dopo essere stata scoperta per esperienza
» causa ed effetto sono due fatti interamente diversi, ciascuno non richiama necessariamente l’altro
» es: vediamo una palla da biliardo correre verso un’altra
       » spontaneamente nasce in noi il pensiero che la seconda palla sia messa in movimento
       » ma si possino concepire altre possibilità (che la prima palla si fermi prima, che torni indietro…) che
          non possono essere escluse, perché non sono contraddittorie in se stesse
       » l’esperienza ci dice che una sola di esse si verificherà
» l’esperienza illumina fatti che abbiamo già sperimentato in passato e non su casi futuri
» anche dopo che l’esperienza è stata fatta non posso prevedere che si ripeterà sempre nel futuro
» che il corso della natura possa cambiare, che i legami causali che l’esperienza ci ha testimoniato per il
   passato possano non verificarsi nel futuro, sono ipotesi non contraddittorie, quindi possibili
-    Da cause simili ci attendiamo effetti simili
» la continua testimonianza della maggior parte delle connessioni causali non diventa mai necessaria
» quello che impariamo dall’esperienza è che da cause simili ci aspettiamo effetti simili
» questa “attesa” non è giustificata dall’esperienza
» ma se il passato non è regola per il futuro, ogni esperienza diverrebbe inutile e incolclusiva
» ammette la possibilità che argomenti tratti dall’esperienza dimostrino la somiglianza tra passato e futuro
-    Un’aspettativa fondata sull’abitudine
» l’ammissione di questa possibilità però nega che il rapporto causa-effetto sia oggettivo e necessario
» l’uomo tuttavia lo crede necessario e fonda su di esso la sua vita intera
» la necessità del legame causa-effetto è soggettiva e va cercata in un principio della natura umana
» la ripetizione di un atto, nel tempo, produce la disposizione (cioè l’abitudine) a ripeterlo senza
   l’intervento del ragionamento » es: quando vedo il fuoco per abitudine mi aspetto il calore
» l’abitudine guida e sorregge tutta la vita quotidiana, dando la sicurezza che il corso della natura
   non muti, offrendoci la possibilità di regolarci per il futuro
» senza l’abitudine saremmo ignoranti su qualsiasi realtà di fatto, salvo quelle immediatamente presenti ai
   sensi » l’uomo non potrebbe impiegare i suoi poteri naturali per produrre un qualsiasi effetto
-    L’abitudine non spiega la necessità dei legami causali
» l’abitudine spiega però la congiunzione che noi stabiliamo tra i fatti, non la loro reale connessione
» spiega perché l’uomo crede alla necessità dei legami causali, ma non la giustifica filosoficamente
» l’abitudine, come l’istinto animale è una guida infallibile per la pratica della vita

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