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lunedì 2 giugno 2014

IL PENSIERO SOCIALISTA

IL PENSIERO SOCIALISTA

-    Idea che accomuna tutti i tipi di socialismo
» per superare i mali e le ingiustizie del capitalismo industriale (in particolare la condizione operaia) non è
   sufficiente la pratica delle riforme dall’alto né il ricorso alla carità e ad iniziative filantropiche.
» si deve colpire alla radice i principi capitalistico-borghesi sostituendoli con l’uguaglianza e la solidarietà
» È necessario orientare i processi produttivi verso il soddisfacimento dei bisogni dell’intera collettività
» È necessario costruire una società nuova nelle istituzioni politiche e nelle strutture economiche
» le diverse tipologie si differenziano nella modalità con cui propongono di colpire la società borghese
» per la sua carica utopica si collega alle correnti radicali preindustriali (rivoluzione inglese e francese)
   a cui si distingue per il suo riferimento alla nuova realtà dell’industrialismo
-    Robert Owen (inglese)
» industriale cotoniero che, seguendo gli ideali illuministi della filantropia, promosse le Trade Unions
   tentando la loro unificazione a livello nazionale
» poi si fece promotore delle cooperative di consumo fra i lavoratori
» cooperative = forme societarie in cui tutti gli aderenti ne posseggono una parte
» si diventa soci versando una quota e diventando proprietario di una parte dell’associazione; il capitale
   versato viene speso con l’acquisto di beni di consumo a quantità industriali per assicurarne un risparmio
-    Saint-Simon (francese)
» è un aristocratico, uno dei pochi che colse la novità dell’industrialismo e ne esaltò le potenzialità
» teorizza una nuova società governata da tecnici e produttori nell’interesse della collettività intera
» per il grado di astrazione teorica non fu seguito da molti (non vuole distinzione tra operai e capitalisti)
-    Charles Fourier (francese)
» sviluppa un’utopia radicalmente anti-industriale che mirava ad un’equa distribuzione delle risorse e a
   risolvere il problema della felicità individuale attraverso una nuova concezione del lavoro
» per raggiungere questi obiettivi voleva riorganizzare la società in piccole comunità autosufficienti
-    Louis Blanc (francese)
» capostipite del socialismo riformista
» convinto che la soluzione del male del capitalismo può venire solo da un intervento dello Stato come
   regolatore dei processi produttivi, diventando protagonista dell’economia
-    Pierre-Joseph Proudhon (francese)
» scrive un saggio intitolato Che cos’è la proprietà? » risposta: la proprietà è un furto
» propone l’eliminazione della società privata e la creazione di una società dominata dal governo cooperativo con l’abolizione dello Stato (sfondo anarchico)
-    Socialismo tedesco: Marxs ed Engels
» diffusione del socialismo in Germania dagli anni ’30 (causa del ritardo: scarso proletariato industriale)
» i nuclei socialisti si organizzarono all’estero perché le condizioni politiche lasciavano poco spazio
» contrappone al socialismo utopista quello scientifico (= concezione materialistica e dialettica della storia)
» predica il materialismo negando l’aspirazione ideale (l’uomo è costituito dai suoi bisogni materiali)
» la religione è l’oppio dei popoli: alienamento, anestetico inventato dall’uomo per dimenticare la propria
   condizione disagiata perché non riesce a raggiungere la propria felicità
» unisce una carica rivoluzionaria ad un fondamento economico e filosofico
» lo Stato uscito dalla rivoluzione francese è l’espressione del dominio della borghesia sul proletariato
» vede la storia caratterizzata da una lotta continua tra chi ha potere e chi non lo ha (lotte di classe)
» il capitalismo è una struttura per cui chi controlla le macchine ottiene sempre più ricchezza con lo
   sfruttamento crescente degli operai
» la legge che regge la società contemporanea è l’accrescere il guadagno attraverso l’innovazione
   tecnologica che però richiede sempre più ricchezza » lentamente verranno espulsi i capitalisti sprovvisti 
   che diventeranno proletari » si arriverà così al suicidio della classe capitalista
» il proletariato è una classe naturalmente rivoluzionaria in quanto rappresenta, al contrario della borghesia,
   gli interessi dell’enorme maggioranza » per farsi valere deve organizzarsi su scala sovranazionale
» in seguito al logoramento del capitalismo, i proletari spazzeranno via lo Stato e la borghesia attraverso
   una rivoluzione » instaurazione di una società caratterizzata dall’abolizione della proprietà privata
» l’origine di tutti i mali è la proprietà privata: senza di essa non ci sarà più nessuno che sfrutterà l’altro e
   l’uomo sarà felice grazie all’instaurazione nel comunismo (predica la totale uguaglianza tra gli uomini)
» la proprietà privata è quella malattia della società che rende l’uomo meno uomo perché origina le
   disuguaglianze, che sono la fonte del male (l’uomo non è sbagliato, ma lo è la società)
» il suo scopo è la creazione di una società perfetta, di un paradiso in Terra (no privilegi, stato, classi)
» assume le forme della dittatura (chi si frappone tra me e il raggiungimento della felicità viene eliminato)
   necessaria per contrastare i prevedibili tentativi della reazione della borghesia » come rivoluz. Francese

» proposte non ebbero seguito immediato in un proletariato ancora frammentato e disorganizzato

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