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sabato 24 gennaio 2015

IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L'AVVENTO DEL FASCISMO

IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L’AVVENTO DEL FASCISMO

I PROBLEMI DEL DOPOGUERRA

Difficoltà economiche » tratti tipici della crisi post-bellica
» sviluppo abnorme di alcuni settori industriali
» conseguenti problemi di riconversione
» sconvolgimento dei flussi commerciali
» deficit gravissimo del bilancio statale
» inflazione in crescita

Fermento sociale
» classe operaia » infiammata dal mito della rivoluzione russa reclamava » miglioramenti economici
                                                                                                                      » maggior potere in fabbrica
                          » manifestava tendenze rivoluzionarie
» contadini » tornavano dal fronte con un’accresciuta consapevolezza dei loro diritti, insofferenti dei vecchi
                      equilibri sociali, decisi di ottenere l’attuazione delle promesse fatte loro in guerra
» ceti medi » molto coinvolti nell’esperienza bellica e nelle conseguenze economiche, tendono a organizzarsi
                      e mobilitarsi più di prima per difendere i loro interessi e i loro ideali patriottici
NB: erano problemi comuni a tutti gli Stati usciti dal conflitto, ma essi si presentavano più acuti in Italia
        » in Italia le strutture economiche erano meno avanzate, le istituzioni meno profondamente radicate
» classe dirigente liberale » sempre più contestata e isolata » perde l’egemonia indiscussa
                                          » non è in grado di gestire i fenomeni di mobilitazione di massa
» risultarono invece favorite quelle forze (socialiste e cattoliche) che non erano compromesse con le
   responsabilità della guerra e che, inquadrando larghe masse, potevano interpretare meglio le nuove
   dimensioni assunte dalla politica » paradossale perché furono i liberali a vincere la guerra

Gennaio 1919 » i cattolici danno vita al Partito popolare italiano (Ppi) » grande novità
» Luigi Sturzo » fondatore e primo segretario
» programma » impostazione democratica che si dichiara aconfessionale pur ispirandosi al cattolicesimo
» la nascita del partito è permessa dal nuovo atteggiamento assunto dal papa dopo la guerra

Situazione del Partito socialista italiano (Psi)
» c’è una crescita impetuosa di iscritti
» nel partito, schiacciante era la prevalenza della corrente di sinistra (massimalista) su quella riformista
» l’ala riformista conservava però forti posizioni in parlamento e nelle organizzazioni economiche
» leader dei massimalisti = Giacinto Menotti Serrati (direttore dell’ «Avanti!»)
                                         » propone come obiettivo immediato l’instaurazione della repubblica socialista
                                            fondata sulla dittatura del proletariato » ammiratore della rivoluzione bolscevica
» differenza con bolscevichi: più che preparare la rivoluzione, aspettavano, ritenendola comunque inevitabile
» estrema sinistra » contro i massimalisti, si formarono gruppi di estrema sinistra (soprattutto giovani)
                             » si battono per un più coerente e pratico impegno rivoluzionario sul modello bolscevico
» il Partito socialista era schierato su posizioni apertamente rivoluzionarie » conseguenza della
   radicalizzazione = isolare movimento operaio riducendone i margini di azione politica
                              » si precludono ogni possibilità di collaborazione con le forze democratico-borghesi
                              » ferirono il patriottismo della piccola borghesia nel rifiuto di ogni logica “nazionale”

Mussolini e i Fasci di combattimento
» 23 marzo 1919 » Benito Mussolini fonda il movimento dei Fasci di combattimento
                            » ai suoi esordi raccoglie scarse ed eterogenee adesioni
» caratteristiche » politicamente, il nuovo movimento si schiera a sinistra
                          » chiede riforme sociali
                          » si dichiara favorevole alla repubblica
                          » ostenta un acceso nazionalismo
                          » feroce avversione nei confronti dei socialisti
                          » stile politico aggressivo e violento, teso verso l’azione diretta, insofferente dell’ideologa
» questo spiega che i fascisti furono protagonisti del primo grave episodio di guerra civile dell’Italia
   postbellica » 15 aprile ’19: incendio della sede dell’Avanti! » segno di un clima di violenza

La questione adriatica
» l’Italia era uscita dalla guerra nettamente rinforzata » aveva raggiunti i sospirati “confini naturali”
                                                                                      » vide scomparire dalle frontiere il nemico austriaco
» la dissoluzione dell’Austria-Ungheria poneva però problemi non previsto al tempo del patto di Londra
1.      la Dalmazia » secondo il patto di Londra doveva essere annessa all’Italia
                           » ora però, essendo abitata in prevalenza da slavi, è rivendicata dal nuovo Stato jugoslavo
2.      la città di Fiume » con i patto di Londra si decise di lasciarla all’Impero austriaco
                                  » però, essendo abitata in prevalenza da italiani, è rivendicata dall’Italia alla
                                    conferenza di Versailles » Orlando chiede l’annessione di Fiume in base al principio
                                    di nazionalità » richiesta che gli venne però negata dagli alleati
La “vittoria mutilata”
» per il fallimento Orlando si dimette » nuovo ministero presieduto da Francesco Saverio Nitti, democratico
» trova una situazione deteriorata » l’opinione pubblica borghese era ostile verso gli ex alleati e verso la
                                                         classe dirigente ritenuta incapace di tutelare gli interessi nazionali

» d’Annunzio, al comando di un gruppo di volontari, occupa la città di Fiume » settembre 1919
» la città allora era posta sotto il controllo internazionale
» occuparono la città e ne proclamarono l’annessioni all’Italia » istituì una reggenza provvisoria

IL «BIENNIO ROSSO» IN ITALIA (1919-1920)

NB: è un biennio rivendicativo, non rivoluzionario, perché avevano punti precisi da richiedere al governo
        senza l’intento di sovvertire l’ordine politico presente al momento
        » solo in questo clima estremamente teso si capisce come mai Mussolini ottiene così tanti consensi

Scioperi e agitazioni » prima rivendicazione = carovita
» insieme alla questione adriatica e all’impresa fiumana, si attraversò una fase di agitazioni sociali
» con l’inflazione cala precipitosamente la capacità d’acquisto
» erano legate all’aumento dei prezzi al consumo che nel biennio postbellico crebbero del 30% all’anno

Seconda rivendicazione = gli operai chiedono di alzare gli stipendi per sopperire all’inflazione
» l’aumento del costo della vita determinò una continua ricorsa fra salari e prezzi
» conseguenza = ondata di scioperi nelle industrie e anche nei servizi pubblici (anche se - sindacalizzati)

Le lotte agrarie » non meno intense e lotte dei lavoratori agricoli (soprattutto nella Padania)
» zona interessata = Centro-nord, dove dominavano la mezzadria e la piccola proprietà
» i braccianti sono da sempre stati oggetto di sfruttamento dato che il loro non è un lavoro che richiede
   istruzione o educazione particolare » decidono di riunirsi in cooperative (o leghe)
» leghe rosse (socialiste) » miravano alla socializzazione della terra, alla fine della proprietà privata
» leghe bianche (cattoliche) » si battono per sviluppare la piccola proprietà contadina e la fine del latifondo
» perché si legano in cooperative » se il padrone assume il bracciante singolo ha un potere arbitrario che può
   usare su di lui, con grande facilità di sfruttamento, se deve assumere in blocchi, le leghe hanno più potere
» mezzo di lotta = occupazione di terre incolte e latifondi che coltivano per il loro sostentamento, anche se
                              non è di loro proprietà, da parte di contadini poveri e di ex combattenti

Caratteristica delle agitazioni sociali nel primo biennio postbellico = frammentazione delle lotte
» mancanza di un collegamento reciproco: numerose, contemporanee e piccole, ma senza coordinamento

Elezioni del novembre 1919 » prime elezioni politiche del dopoguerra
» furono le prime tenute col nuovo metodo della rappresentanza proporzionale (il n° dei seggi in Parlamento
   è proporzionale al n° di voti presi) » favorisce le forze capillari che raccolgono voti a livello  nazionale
» viene applicato i scrutinio di lista » metodo che prevede il confronto fra liste di partito anziché fra candidati
» liberal-democratici » si erano presentati divisi alle elezioni » persero la maggioranza assoluta » disastro
» socialisti » si affermano come primo partito » ma non hanno la maggioranza assoluta
» popolari » seguono a ruota i socialisti
» i socialisti rifiutano ogni coalizione coi gruppi “borghesi”
» l’unica maggioranza possibile è quella basata sull’accordo fra popolari e liberal-democratici
» su questa precaria coalizione si fondano gli ultimi governi dell’era liberale

Il ritorno di Giolitti
» il ministero Nitti è indebolito dall’esito delle elezioni » si dimette nel 1920
» viene chiamato ancora Giovanni Giolitti (ormai ottantenne) a costituire il nuovo governo
» rientra in scena con un programma molto avanzato e radicale
1.      propone la nominatività dei titoli azionari = obbligo di intestare le azioni a nome del possessore, permettendone così la tassazione
2.      tassa sui sovraprofitti = imposta straordinaria sui “sovraprofitti” realizzati dall’industria bellica
» reazione preoccupata dei conservatori a questo programma passa in secondo piano
» Giolitti capisce che in questa situazione di estrema tensione bisogna venire incontro alle
   rivendicazioni, altrimenti il clima sarebbe esploso prima o poi (da rivendicazione a rivoluzione)
3.      trattato d Rapallo (firmato nel novembre 1920) » politica estera
» è un negoziato diretto con la Jugoslavia » l’Italia conservò Trieste, Istria, Gorizia
                                                                   » la Jugoslavia ebbe la Dalmazia, a parte la città di Zara
                                                                   » Fiume viene dichiarata città libera (ma dal ’24 italiana)
» reazioni » fu accolto con generale favore dall’opinione pubblica e dalle forze politiche
                 » D’Annunzio annunciò la resistenza ad oltranza a Fiume, ma decise di abbandonare la
                    patria quando la città fu attaccata dalle truppe regolari nel Natale nel 1920

Limiti del progetto giolittiano
1.      non riesce a placare l’opposizione socialista
» perché 1 » nonostante le proteste socialiste il governo aveva liberalizzato il prezzo del pane
                  » veniva tenuto artificialmente basso (a spese dell’erario) per tenere a bada le rivendicazioni
                     popolari » aveva così avviato il risanamento del bilancio statale
» perché 2 » non riesce a rendere operanti i progetti di tassazione dei titoli azionari e dei profitti di guerra
2.      il modo di fare politica era cambiato: non più nel Parlamento (come all’inizio del ‘900), non più con accordi tra notabili, ma nelle piazze, con la necessità di fare i conti con le masse
» fallì il suo disegno politico = ridimensionare le spinte rivoluzionarie del movimento operaio
   riprendendo l’esperimento già tentato in passato » esso non si poteva più ripetere
» cerca di riproporre il grande accordo ma che era già fallito per l’eterogeneità delle fazioni
» i liberali non avevano più quella solida maggioranza dei primi decenni de secolo

Vertenza metallurgica che vede contrapposti i nuclei di punta del mondo imprenditoriale
1.      industriali del settore metalmeccanico » ingranditi con la produzione bellica
2.      Fiom (Federazione italiana operai metallurgici) = sindacato aderente alla Cgl
» le industrie metal meccaniche sono le prime ad arricchirsi in guerra, le prime a licenziare in crisi
» aveva visto anche svilupparsi l’esperimento rivoluzionario dei consigli di fabbrica = organismi eletti
   direttamente dai lavoratori e che vedevano in essi uno strumento di democrazia operaia, una sorta di
   corrispettivo italiano del soviet russo
» fu il sindacato a dare inizio alla vertenza: presenta una serie di richieste economiche e normative
» gli industriali opposero un netto rifiuto
» la Fiom ordina ai suoi aderenti di occupare le fabbriche » issarono le bandiere rosse sui tetti delle officine,
   organizzarono servizi armati di vigilanza (non fanno entrare/uscire), cercarono di proseguire il lavoro
» Cgl » vuole solo il miglioramento della condizione degli operai
   Sindacati » non vogliono la rivoluzione politica » su questa volontà si basa la mediazione di Giolitti
» il movimento non era in grado di uscire dalle fabbriche e riallacciarsi ad altre lotte sociali in corso
» prevalse la linea della Cgl » impostazione dello scontro sul piano economico
                                             » obiettivo = controllo sindacale della aziende
                                         » esito favorito dall’iniziativa mediatrice di Giolitti, che si manteneva neutrale
» Giolitti fa accettare agli industriali (pur riluttanti) le richieste economiche della Fiom e l’affidamento ad
   una commissione paritetica dell’incarico di elaborare un progetto per il controllo sindacale
» delusione operaia » sul piano sindacale gli operai uscivano vincitori, ma sul piano politico la sensazione
   dominante era di delusione rispetto alle attese maturate nei giorni eroici dell’occupazione
» rivalsa borghese » gli industriali erano irritati dall’aver dovuto concedere qualcosa a dei sottomessi

Gennaio 1921 » congresso del partito a Livorno
                        » una minoranza di sinistra abbandona il Psi e fonda il Partito comunista d’Italia
» le polemiche scatenate dalla vertenza metallurgica si intrecciarono con quelle precedenti provocate dal II
   congresso del Comintern (si fissarono le condizioni per l’ammissione all’Internazionale comunista)
» una condizione posta era quella di espellere tutti i riformisti » ma i massimalisti italiani si rifiutano,
   pensando che in questo modo il partito avrebbe perso molti dirigenti sindacali
» al congresso allora i riformisti non vengono espulsi, ma si allontanano loro
» il nuovo partito nasce con una base molto ristretta e con un programma rigorosamente leninista

IL FASCISMO

L’uomo nuovo fascista è il frutto più notevole maturato dalla crisi della cultura borghese tradizionale
1.      modello ideale nell’uomo cartesiano e nel mondo retto dalla Ragione
» uomo sicuro che il suo destino è buono, in un mondo completamente abbracciabile e misurabile
2.      ottimismo e positivismo: scienza e progresso (che è irreversibile) porteranno l’uomo alla felicità eliminando le disuguaglianze e raggiungendo un benessere paragonabile al paradiso terreno
» fiducia nella bontà della natura umana e nel progresso
3.      razionalismo: la ragione umana è capace di misurare e sottomettere al suo potere tutto il mondo
» identità hegeliana tra realtà e ragione era stata il fondamento della cultura borghese
» certezza nella razionalità degli eventi
4.      convinzione che esiste una Verità oggettiva, dogmatica, determinata e definita, che è quella scientifica
» l’uomo può conoscerla e possederla grazie alla ragione
5.      storicismo (Hegel e Marx): concezione del mondo fondata sulla fede nella Storia come sviluppo dello Spirito o della Materia secondo un processo razionale e dialettico, volto alla realizzazione del bene sulla terra (concezione assolutamente positiva)
» certezza nel determinismo delle leggi storiche

Tutto questo complesso di idee, di miti, di sentimenti, di identità viene infranto dall’esperienza della Grande Guerra, di cui ha svelato l’illusorietà radicale
» la guerra aveva lacerato l’illusione delle credenze ottimistiche che teneva nascosta la vera natura dell’uomo
» non è più possibile credere in un mondo umano rivolto a un progresso infinito, nella razionalità del senso
   della storia, nei vantaggi dell’industrializzazione e delle conquiste scientifiche, nello sviluppo della tecnica
» i giovani considerano la cultura borghese tradizionale come
1.      origine e condizione per un impoverimento spirituale
2.      una deformazione della vita nell’ideale dell’utilitarismo
3.      un freno alla personalità umana, il cui nucleo più autentico era al di là della soglia razionale

Tutti i movimenti artistici e politici del primo Novecento sono caratterizzati da uno spirito di rivolta contro la società borghese » mirava all’instaurazione di un nuovo ordine fondato su una trasmutazione di valori:
1.      diffidenza verso la bontà naturale dell’uomo, considerato come un misto di bene e male
2.      bisogno di “umanizzare” il capitalismo e il mondo economico
» raggiungibile col richiamo a valori superiori, spirituali, da affermare contro i limiti produttivistici
   dell’efficienza e il culto della macchina
» nella rivolta contro il mondo moderno c’è la scoperta della natura umana
3.      affermazione dell’irrazionalismo
» esaltazione dell’istinto e del sentimento come le sorgenti più autentiche della personalità
4.      negazione di un qualsiasi disegno storico, provvidenziale o oggettivo
» concezione di storia come movimento senza progresso né direzione
» storia come ciclo eterno di un’umanità immutabile
5.      disprezzo della rigidità dottrinaria, disprezzo del moralismo
6.      dottrina della mobilità, culto dell’azione, filosofia della vita trionfante dopo il processo di distruzione della ragione ad opera della ragione medesima
» per questa caratteristica molti fascisti accostarono bolscevismo e fascismo, che erano considerati da
   loro le due nuove rivoluzioni dell’Europa contemporanea
» fascismo e bolscevismo » diversi nella dottrina
                                          » analoghi nei metodi e nei risultati politici
» Camillo Pellizzi, uno degli ideologi del fascismo: «l’Italia del nostro sogno non è uno Stato che è;
   è uno Stato che si fa […] questo farsi deve essere il processo di affermazione di un’aristocrazia»
7.      il fascismo è un partito-milizia
» la struttura militare non è solo una giustapposizione ma è il cuore del fascismo
» nasce come movimento ed è proprio questa faccia del fascismo da cui ne deriva l’ideologia
» quando diventa partito rimane un aspetto movimentista: i partiti non avevano squadre d’azione
» all’inizio le squadre d’azione rispondono solo agli ordini dei capi locali, i ras; poi, dopo le prime
   tensioni per la leadership, rispondono tutti a Mussolini » le camice nere sono un organo del partito
» l’anima movimentista rimane comunque per sempre imbrigliata nell’anima del partito
» Mussolini sguinzaglia i suoi seguaci che parlano la lingua del manganello e dell’olio di ricino, quando
   più gli fa comodo, per il resto del tempo mostra la benevola faccia pulita da presentare in parlamento
8.      ideologia del capo
» stima infinita e cieca nel duce Mussolini, che viene discolpato anche delle sue colpe
» quando fa un errore si accusato degli ipotetici consiglieri incapaci o traditori
» i bambini la mattina, appena arrivati in classe facevano la preghiera al re e il saluto al duce
9.      disprezzo dell’utilitarismo
10.  avversione all’industrialismo e all’urbanesimo, anticapitalismo ideologico
11.  immagine della vita come lotta e manifestazione della volontà di potenza
12.  relativismo morale??
13.  religiosità pagana e naturalistica
14.  spirito cameratesco
15.  culto dell’individuo superiore
16.  fascino ipnotico delle grandi masse organizzate
17.  patriottismo, nazionalismo europeista
18.  tendenze razziste (di tipo biologico o di tipo spiritualista o di tipo eugenetico = miglioramento della razza nell’eliminazione di esseri umani deboli quindi inutili)
19.  elemento essenziale che completa con i precedenti i caratteri generali dell’ideologia fascista = affermazione del primato dell’azione politica » politica come valore assoluto fine a se stesso
» cioè il totalitarismo = subordinazione dei valori attinenti alla sfera nel privato (famiglia, religione,
   cultura, morale, affetti…) al valore pubblico per eccellenza, cioè la politica
» la politica è un orizzonte totalizzante che invade anche la vita privata » non c’è più distinzione
» per l’ideologia fascista conta anche come ti comporti nel privato (uomo nuovo fascista); per questo
   nascono i “dopo lavoro”: tentativo di estendere la mano dello stato anche nel tempo libero
» nucleo dell’ideologia fascista è la concezione di Stato come attuazione della volontà di potenza di una
   minoranza attivista rivolta alla realizzazione del suo mito
» per questo il fascismo fu la più completa razionalizzazione dello Stato totalitario, concepito come società organizzata e subordinata a un’aristocrazia politica
20.  il fascismo fu soprattutto l’ideologia dello Stato di cui affermava la realtà insopprimibile e totalitaria
» in questo è l’antitesi dell’ideologia comunista, che è ideologia della società (prevedeva l’attuazione di
   una comunità di individui liberi ed uguali fra loro, quindi non subordinati gli uni agli altri)
21.  mentalità antidemocratica
» il fascismo però non fu un’ideologia di massa, anche se comprese l’importanza delle masse nella
   società » negò loro il diritto di esprimere un’idea politica e di autogovernarsi secondo l’uguaglianza
» vennero negati nel periodo del fascismo tutti i principi della rivoluzione francese

Il Fascismo non è una semplice reazione al capitalismo agrario, ai sindacati
» c’è un presupposto ideologico che si va a definire con il tempo, un humus che si esprime in ritualità e
   determinati miti che vanno a definire l’anima del fascismo (forza, cameratismo, giovanilismo, alcuni
   simboli come le camicie nere, il mito dell’autorità, squadre d’azione…)
» nasce come anticapitalismo, ma Mussolini, per mantenere il potere, gli fa assumere facce diverse
» non esiste un libro del fascismo (come invece per il comunismo e socialismo) ma c’è un substrato
   ideologico che si concretizza in certi miti, simboli, valori, riti, immagini, nella personalità di Mussolini
Lo squadrismo agrario
» fino all’autunno del ’20 il fascismo aveva svolto un ruolo marginale nella vita politica
» fine ’20 - inizio ’21 » il movimento subisce un rapido processo di mutazione, uno sviluppo improvviso
» abbandona l’originario programma radical-democratico, si fonda su strutture paramilitari (squadre d’azione)
   e sulla lotta spietata contro il movimento socialista (in particolare le organizzazioni contadine della Padania)
» perché del cambiamento » Mussolini decide di approfittare dell’ondata del riflusso antisocialista
                                           » per la particolare situazione delle campagne padane dove si sviluppò il fascismo
                                              agrario (zone in cui era forte la presenza delle leghe rosse)
» si sviluppa nel movimento una struttura paramilitare: le squadre d’azione guidate da un capo chiamato ras
   (nome ricalcato ironicamente su quello dei signori feudali etiopici)
» violenza come strumento di azione politica contro gli avversari (= socialisti, contadini della Padania)

Il sistema delle leghe
» avevano ottenuto notevoli miglioramenti salariali
» controllavano il mercato del lavoro
» contrattavano con i proprietari il numero di giornate lavorative
» i proprietari terrieri scoprirono nei Fasci lo strumento capace di abbattere il potere delle leghe e cominciarono a sovvenzionarli generosamente

Obiettivo dello squadrismo = municipi, camere di lavoro, sedi delle leghe, Case del popolo
» vengono sistematicamente devastate e incendiate
» le persone vengono sottoposte a ripetute violenze e spesso costretti a lasciare il loro paese
» buona parte delle amministrazioni rosse fu costretta a dimettersi, centinaia di leghe costrette a sciogliersi
» ma il successo travolgente del fascismo non può essere spiegato solamente con fattori di ordine “militare”

Comportamento e reazioni
» quasi mai la forza pubblica (che vedeva nei fascisti alleati nella lotta contro i “rossi”) si oppose con
   efficacia alle azioni squadristiche » era comodo che facessero tacere questi scioperi così fastidiosi
» la magistratura adottò nei confronti dei fascisti metodi diversi rispetto a quelli duri e violenti usati nei
   confronti dei “rossi” di sinistra
» Giolitti evita di appoggiare dichiaratamente il fascismo, ma appoggia silenziosamente lo sviluppo del
   movimento, pensando di servirsene per ridurre più miti i socialisti, convinto che poi lo avrebbe assorbito
   tra le file dei liberali

Elezioni del ‘21
» si favorisce l’ingresso di candidati fascisti nei cosiddetti blocchi nazionali (= liste di coalizione)
» in essi i gruppi “costituzionali” (conservatori, liberali, democratici) si uniscono per impedire una nuova
   affermazione dei partiti di massa
» i fascisti ottengono una legittimazione da parte della classe dirigente
» la campagna elettorale favorisce loro lo spunto per nuove e più violente intimidazioni agli avversari
» socialisti » subirono una flessione molto lieve (da 32 a 25%) tenendo conto del mdo anomalo con cui si era
                      votato in molti collegi (metodi illegali adottati dai fascisti)
» comunisti » 5% dei voti » già va a togliere voti ai socialisti
» popolari » si rafforzarono
» liberal-democratici » rafforzarono le loro posizioni, ma non ottennero il controllo del Parlamento
» fascisti » maggiore novità fu l’ingresso alla Camera di 35 deputati fascisti capeggiati da Mussolini










LA CONQUISTA DEL POTERE

Il governo Bonomi e il patto di pacificazione
» l’esito delle elezioni mise fine all’ultimo esperimento governativo di Giolitti » si dimette (luglio ‘21)
» successore = ex-socialista Ivanoe Bonomi
» tenta di far uscire il paese dalla guerra civile favorendo una tregua d’armi tra le due parti in lotta
» agosto ’21 » tregua teorica con la firma del patto di pacificazione tra socialisti e fascisti
                     » generico impegno per la rinuncia della violenza da ambo le parti
                     » i socialisti accettano di sconfessare le formazioni degli Arditi del popolo: gruppi di militanti
                        di sinistra che si erano organizzati spontaneamente in alcune città per opporsi allo squadrismo

Opposizione del fascismo agrario
» il patto rientrava nei piani di Mussolini, che temeva una reazione popolare allo squadrismo
» questa strategia di Mussolini non era però condivisa dai fascisti intransigenti
» i ras sabotarono in ogni modo il patto di pacificazione e giunsero a mettere in discussione la leadership di
   Mussolini » si contendono il ruolo di leader del partito » non fu facile per il duce all’inizio

Nascita della Pnf = Partito nazionale fascista » trasformazione da movimento a partito politico
» nel congresso dei Fasci a Roma si ebbe la ricomposizione delle fratture
» Mussolini si rende conto che non può fare a meno della massa d’urto dello squadrismo
» sconfessa il patto di pacificazione » i ras riconoscono la guida politica di Mussolini

1922 » il governo Bonomi cade e subentra alla guida del governo Luigi Facta (giolittiano)
» la scarsa autorità politica del governo diede ulteriore spazio alla dilagante violenza dello squadrismo
» l’agonia dello stato liberale entra nella sua fase culminante
» Emilia e Toscana diventano le regioni più fasciste in assoluto

Sconfitta del partito socialista
» l’offensiva del fascismo operava su due tavoli, quello della violenza armata e quello della manovra politica
» i socialisti non seppero opporre risposte efficaci né sul piano della tattica parlamentare né su quello della
   mobilitazione di massa » si accorgono che la situazione sta precipitando
» tardiva fu la decisione presa dal gruppo riformista del partito di abbandonare la posizione intransigente e di
   formare un governo di coalizione democratica
» disastrosa fu la decisione di indire per il 1° agosto uno sciopero generale legalitario » fallimento
» i fascisti colgono l’occasione per una più violenta offensiva contro il movimento operaio
» ne uscì materialmente e moralmente distrutto
» ribellione dei parlamentari socialisti alla direzione del partito » conseguenza = scissione
» i riformisti guidati da Turati abbandonano il Psi fondando il nuovo Partito socialista unitario (Psu)

Il Fascismo verso il potere
» assicuratosi il controllo della piazza, il fascismo si pone il problema della conquista del potere
» Mussolini giocò come sempre su due tavoli
» da un lato » intreccia trattative con tutti i più autorevoli esponenti liberali per un nuovo governo fascista
                    » rassicura la monarchia sconfessando le passate simpatie repubblicane
                    » guadagna il favore degli industriali promettendo di voler restituire spazio all’iniziativa privata
» dall’altro » prepara l’apparato militare fascista in vista di una presa di potere con un colpo di Stato
» comincia a prendere corpo il progetto di una marcia su Roma: una mobilitazione generale delle forze con
   obiettivo quello della conquista del potere centrale » inizio della mobilitazione = 27 ottobre
» il piano non avrebbe avuto alcuna possibilità di riuscita se avesse incontrato una ferma reazione da parte
   delle autorità: i fascisti erano comunque bande indisciplinate ed equipaggiata approssimativamente, non
   erano in grado di affrontare uno scontro con l’esercito regolare
» Mussolini pensava di utilizzare la marcia come mezzo di pressione politica, contava di più sulla neutralità
   della corona e delle forze armate e sulla debolezza del governo
» re » nel disfacimento dei poteri statali (Facta si dimise il 27 ottobre) la posizione del re fu decisiva
       » nessuno capisce la portata ed il rischio profondo del fascismo
       » un po’ perché non si fida della lealtà delle truppe italiane (pensava che poi si sarebbero schierati dalla
          parte dei fascisti), un po’ perché è curioso di vedere che tipo è Mussolini, il re si rifiuta il 28 ottobre di
          firmare il decreto per la proclamazione dello stato d’assedio
» questa presa di posizione apre alle camicie nere la strada di Romae a Mussolini la via del potere
» Mussolini non si accontenta della semplice partecipazione fascista a un governo guidato da un esponente
   conservatore » chiese e ottenne di essere chiamato lui stesso a presiedere il governo
                        » per la prima volta un personaggio prende il potere con la forza e non perché eletto
                        » prova della totale dissoluzione dello stato liberale
» 30 ottobre » Mussolini diventa capo del governo italiano » evento fondante del fascismo
                    » da questa data inizia il calendario fascista
                    » nessuno reagisce perché non ci si rende conto della gravità dell’atto: non era cambiato nulla
                       nell’assetto politico, cambia solo il presidente del consiglio » non è uno sconvolgimento x loro
                    » fanno parte delle liste, oltre a fascisti, anche liberali giolittiani e di destra, democratici, popolari

I due volti del fascismo
» fascismo movimento » quello originario, duro e violento
» fascismo regime » quello costruito da Mussolini, benevolo, politico » Mussolini lo usa per stipulare una
                                 serie di compromessi volti al mantenimento del potere politico

Perché Mussolini ha così tanti consensi?
» Mussolini ha la capacità di comprendere l’orientamento politico, la situazione » cambia orientamento
   politico a seconda della situazione (pur essendo anticlericale si allea con i cattolici)
» da una parte si propone come forza rivoluzionaria (per chi non vuole più sistema vecchio) dall’altro
   difensore dei valori tradizioni contro il socialismo
» offre una via di protagonismo alla classe media, che costituisce la maggior parte dell’elettorato, ma che non
   aveva ancora avuto una via di espressione e identificazione politica » inoltre il fascismo soffia su temi cari
   a questa classe come il patriottismo » il fascismo diventa l’ideologia della classe media
» errore a leggere le vere intenzioni e la natura del fascismo
» aveva capito che la gente aveva bisogno di ordine, sicurezza, stabilità, e realizza tutto questo

VERSO LO STATO AUTORITARIO

Dicembre 1922 fu istituito il Gran consiglio del fascismo
» = organo del partito che doveva fornire le linee guida generali dell’azione politica del partito
» sedevano i leader più importanti anche se non avevano grosso potere decisionale (decideva tutto Mussolini)
» ha grave importanza perché ciò che decide un organo del partito diventa costituzionale per l’intero governo

Gennaio 1923 » le squadre fasciste vengono inquadrate nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
» sono le camice nere inquadrate in un quadro statale, diventano un’altra forza dell’ordine
» diventano una squadra di polizia privata, agli ordini diretti di Mussolini (come poi le SS per Hitler)
» nelle intenzioni di Mussolini doveva disciplinare lo squadrismo e limitare i poteri dei ras
» non serve a far cessare le violenze illegali contro gli oppositori alle quali ora si sommava la repressione
   legale condotta dalla magistratura e dagli organi di polizia » sequestri di giornali
                                                                                                  » arresti preventivi di militanti
» scioglimenti di amministrazioni locali
» vittime principali = comunisti, costretti alla semiclandestinità
» conseguenze sul mondo operaio furono disastrose » numero di scioperi scese a livelli insignificanti
                                                                                   » i salari reali subiscono una costante riduzione

Politica liberista
» viene ridotta al minimo la presenza dello Stato nel mercato » libertà d’azione ai privati
» alleggerisce il carico fiscale sulle imprese
» sfoltimento di dipendenti pubblici (soprattutto ferrovieri) » alleggerisce così la spesa statale
» l’economia riparte » notevole aumento della produzione, il bilancio dello Stato ritorna in pareggio
» rinforza il governo e salda i legami tra fascismo e potere economico


Avvicinamento fra Chiesa e fascismo
» per molti cattolici il fascismo aveva il merito di aver allontanato il pericolo di una rivoluzione socialista
» Mussolini abbandona i toni anticlericali del primo fascismo e si mostra disposto a grandi concessioni
» 1923 » riforma scolastica varata dal filosofo Giovanni Gentile (ministro della Pubblica Istruzione)
            » prevede l’insegnamento della religione nelle scuole elementari
            » prevede l’introduzione di un esame di stato alla fine di ogni ciclo di studi
            » era una misura da tempo richiesta dai cattolici perché metteva sullo stesso piano scuole pubbliche e
               private » non viene ideata da Mussolini, il progetto c’era già, lui lo mette solo in atto
» la prima vittima di questo avvicinamento fu il Partito popolare » le gerarchie ecclesiastiche lo
   consideravano un ostacolo sulla via del miglioramento dei rapporti con lo Stato » Mussolini nel ’23 impone
   le dimissioni dei ministri popolari » il Vaticano ordina a don Sturzo di lasciare la segreteria del Ppi
                                                          » metodo di Mussolini: allontanare i personaggi scomodi

Nuova legge elettorale maggioritaria (luglio ‘23) » legge Acerbo
» avvantaggiava (esageratamente) la lista che avesse ottenuto la maggioranza relativa (con almeno 25% de
   voti) assegnandole  2/3 dei seggi in Parlamento
» per molti il problema era l’ingovernabilità perché non si riusciva ad ottenere una maggioranza ampia
» anche su questo ottiene l’appoggio » per molti il problema era l’ingovernabilità perché non si riusciva ad
   ottenere una maggioranza ampia » buona parte dei liberali e dei cattolici di destra accolgono la legge
» 1924 » la Camera fu sciolta » molti esponenti liberali e alcuni cattolici conservatori accettano di candidarsi
               insieme ai fascisti alle liste nazionali » le forza antifasciste invece si presentano divise
» da una parte fascisti + liberali + cattolici di destra; dall’altra comunisti, socialisti, popolari e liberali si
   presentano ciascuno con le proprie liste » si condannano a sicura sconfitta

Elezioni del ‘24
» nonostante il vantaggio iniziale, i fascisti non rinunciano alla violenza contro gli avversari sia durante la
   campagna elettorale sia durante le votazioni (6 aprile 1924)
» al tempo non c’erano regole che preservassero la libertà dell’elettore nell’esercizio della democrazia
» la vittoria fascista assunse proporzioni clamorose tanto da rendere inutile il meccanismo della legge
   maggioritaria (ottennero il 65% dei voti) » prende voti soprattutto dal Mezzogiorno e dalle isole

Il delitto Matteotti (10 giugno 1924)
» il segretario del Psu Giacomo Matteotti fu rapito a Roma da un gruppo di squadristi e ucciso
» dieci giorni prima di essere ucciso, aveva pronunciato alla camera una durissima e coraggiosa denuncia
   contro il clima violento e intimidatorio in cui furono condotte le elezioni, e aveva contestato la validità dei
   risultati elettorali » si fanno delle indagini e vengono arrestati gli esecutori del crimine
» la sua scomparsa suscita una forte reazione nell’opinione pubblica, si scatena un’ondata di indignazione, ci
   si fa domande sulla vera natura del fascismo » prima metà del ’24 sono mesi di paura per Mussolini
» Mussolini trema perché probabilmente non aveva avuto responsabilità dirette nel delitto Matteotti, ma ciò
   significa che non riesce a controllare la sua struttura paramilitare e che il suo potere è messo in discussione
» il popolo capisce che il delitto era il risultato di una pratica consolidata di cui Mussolini è responsabile

Gli aventiniani
» ma l’opposizione, drasticamente ridotta alle elezioni, non aveva la possibilità di mettere in minoranza il
   governo, e inoltre si organizza male con una lotta politicamente inefficace, anzi contro i loro intenti
» prendono l’iniziativa di astenersi dai lavori parlamentari e di riunirsi separatamente finché non fosse stata
   ripristinata la legalità democratica » secessione dell’Aventino
» in questo modo lasciano via libera al fascismo » via politicamente inefficace
» sperano in uno auto sfaldamento del fascismo o in un intervento della corona, che non arriva
» sarebbe stata più efficace in quel contesto una lotta parlamentare
» nel giro di pochi mesi l’ondata antifascista rifluì





Dal governo autoritario alla dittatura
» gennaio 1925 » in un discorso alla Camera Mussolini dichiara chiusa la questione morale di Matteotti, e
   minaccia apertamente di usare forza contro le opposizioni » inizio vero e proprio del fascismo
» assume tutte la responsabilità del delitto Matteotti » rivela la faccia ideologica e dura del fascismo
» scatena le squadre e nei giorni successivi si verificano un’ondata di arresti, perquisizioni, sequestri
» anziché provocare la fine del fascismo, il delitto Matteotti determina la disfatta dei partiti
   democratici e accelera il passaggio da un governo autoritario ad una vera e propria dittatura
» ora non c’è più spazio per compromessi: tutti devono prendere una scelta e schierarsi » o fascismo o
   antifascismo, dittatura o libertà difficilissima
» anche gli intellettuali » Giovanni Gentile fascista (diventa filosofo ufficiale del fascismo)
                                      » Benedetto Croce antifascista (afferma i diritti di libertà del Risorgimento)
» il fascismo chiude ogni libertà politica e sindacale: furono eliminate o ridotte al silenzio le opposizioni
1.      molti esponenti antifascisti furono costretti all’esilio (a volte non era sufficiente, come capitò a Giovanni Amendola, raggiunto ucciso in Francia)
2.      gli organi di stampa dei partiti antifascisti furono chiusi mediante pressioni sui proprietari
» i grandi quotidiani vengono “fascistizzati” vengono imposti dei direttori fascisti
3.      legislazione autoritaria (dicembre ‘25)» la prima importante legge costituzionale del regime che rafforza i poteri del capo del governo
4.      legge sindacale (aprile ‘26) » proibisce lo sciopero e stabilisce che solo i sindacati “legalmente riconosciuti” (cioè quelli fascisti) avevano il diritto di stipulare contratti collettivi
5.      leggi “fascistissime” (nov ‘26) » cancella le ultime tracce di vita democratica e del regime liberale
» furono sciolti tutti i partiti antifascisti
» furono soppresse tutte le pubblicazioni contrarie al regime
» furono dichiarati decaduti dal mandato i deputati aventiniani
» fu reintrodotta la pena di morte per i colpevoli dei reati contro la “sicurezza dello Stato”
» fu istituito un Tribunale speciale per la difesa dello Stato composto non da giudici ordinari ma da
   ufficiali delle forze armate e della Milizia
» danno vita ad un regime con partito unico che reprime e controlla le masse inquadrandole in proprie
   organizzazioni
6.      legge elettorale (1928)
» introduce il sistema della lista unica (tanti candidati quanti sono i seggi da occupare) lascia agli
   elettori solo la scelta se approvarla o respingerla in blocco

» il Gran consiglio diventò un organo di Stato, viene dotato di prerogative importanti, preparano le liste elettorali

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