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martedì 16 agosto 2016

P.P. PASOLINI - Le ceneri di Gramsci, I, IV


Pier Paolo Pasolini, Le ceneri di Gramsci, I, IV (1956)

Poemetto molto esteso il problema è che conformemente all'idea di poesia che persegue sono testi molto lunghi.



Primo componimento

  • Situazione enunciativa:

Voce parlante in scena descrive il luogo in cui si trova, una situazione presente

→ potremmo dire che parla Pasolini, che è una voce lirica, un io autobiografico

È un io molto evidente che pensa e ci parla di quello in cui crede, del suo rapporto con popolo, è un io fortemente presente ma che difficilmente ci verrebbe da chiamare lirico perché non è e effusivo, non ci descrive esperienze intime ma racconta e ragiona



Sesta strofa: l'io si rivolge a un tu (Tu giovane)

→ questo tu però non è il tipico elemento femminile della lirica, ma è Antonio Gramsci

→ si rivolge ad un morto rievocando la sua figura quando, da giovane, ….

→ preso come destinatario in quanto guida e modello su cui formare la sua relazione con il popolo

  • Situazione rappresentata:

La voce parlante ci descrive

  • Il tempo: mese di maggio, ma la voce ci dice che è un maggio anomalo, lo chiama l'autunnale maggio

→ è primavera ma sembra autunno

Ci dice poi che è la fine di un decennio → si riferisce al decennio in cui è pubblicata l'opera: 1954

→ o forse è un allusione ad una fine più decisiva? Che tempo sta finendo? È un tempo allegorico?

Negli ultimi versi ci viene rivelato il momento della giornata: nel vespro

  • Il luogo (deittici): un giardino, un paesaggio naturale

Il luogo non è linearmente ricostruibile, ma è descritto per pennellate, si intravvede:

  • Giardino straniero
  • Cielo di bave
  • Il Tevere
  • I monti del Lazio
  • Vecchie muraglie
  • Macerie

Atmosfera cupa: rende ancora più buio il giardino straniero → che cos'è questo giardino?

→ è una perifrasi: indica luogo molto preciso ci sono altri indizi sparsi nel testo che ci aiutano ma per

     identificarlo dobbiamo conoscere Roma, sapere dove è sepolto Antonio Gramsci → sepolto nel cimitero degli

     inglesi, un cimitero acattolico → si chiama così perché ospita alcuni poeti inglesi legati all'Italia, personaggi

     eminenti della storia/cultura italiana: è un cimitero aristocratico (noia patrizia ti è intorno)

→ indica la tomba di Gramsci: luogo di sepoltura primo elemento intorno a cui Pasolini costruisce elementi della

     sua rappresentazione, sepolto a Roma nel quartiere di Testaccio, uno dei quartieri più popolari

contrapposizione quartiere popolare e cimitero patrizio: proprio lui che era guida e riferimento del popolo è

     però sepolto in un cimitero 'patrizio'

Gioca sviluppando idea di spazialità per anelli/fasce concentriche semicerchi immensi

→ c'è cimitero inglese che è il qui e ora (il giardino straniero)

→ poi lo sguardo si espande al cielo, al Tevere, ai monti del Lazio

→ poi immediata restrizione sul luogo: muraglie che sembrano sbarrare la vista, luogo soffocante in cui è

     compresso il mondo, poi restrizione ancora sulla tomba e lo sguardo del poeta sembra quasi penetrarvi

→ poi si riallarga a Roma: il quartiere Testaccio con le sue misere tettoie (perché ci abita gente povera)

Un'ultima indicazione metereologica (spiove) chiude la poesia e la giornata del garzone

Gioco analogo sul piano temporale: mette in rapporto il qui ed ora con orizzonti sempre più ampi

→ questa visita si colloca in uno scenario temporale in una stagione ben precisa: siamo negli anni in cui le

     illusioni con cui tanti intellettuali italiani sono usciti dalla II guerra mondiale si sono infrante

→ l'Italia si sarebbe potuta ricostruire da zero: gerarchizzazione sociale → regime di oppressione si sposta su

     economia → sentimento di tradimento da parte dell'esperienza della Resistenza

→ elemento che favorisce questo allargamento progressivo è proprio mese di maggio: riferimento temporale

     concreto diventa immagine di tarda primavera, perché idealità di trasformazione e risorgimento è fallita

riferimento ad un momento storico: maggio non più allegorico-simbolico ma storico → incornicia la prima

     apparizione esplicita di Gramsci → discorso tenuto da lui in Parlamento italiano maggio 1925, poco dopo sarà

     arrestato e rimane in carcere fino a morte → raffigura Gramsci come guida in occasione di una legge che sia

     stava discutendo su abolizione delle società segrete spacciata come la massoneria, ma in questo discorso fa

     capire di aver capito che è cavallo di Troia per cui verranno dichiarati illegali partiti politici

Questa prima lunga sequenza ha la funzione di inquadrare

  • Il contenuto narrativo e la circostanza ben precisa: la visita della tomba di Gramsci
  • Il quadro ideologico: non solo incontro fisico, ma resa dei conti con Gramsci e anche con se stesso

  • Aspetti stilistici e linguistici:

Attacco con una litote: siamo a maggio, ma l'atmosfera di questo giorno in cui l'io si trova non è atmosfera tipica di maggio, è un giorno cupo.

Sintassi: ha inversione marcata → elemento residuo di ottocentesimo

  • Metrica:

È un poemetto e riprende forme archetipiche paradigmatiche dei versi, è organizzato in terzine

Il modello per la scelta delle terzine:

→ non propriamente Dante: non scrive poemetto ma un poema → a lui si ispira per immagine di Roma infernale

Pascoli: scrive serie poemetti in terzine dantesche narrativi ragionativi → si capisce il senso di questo richiamo

     di Pasolini ad una tradizione ma premodernistica pre novecentesca

Rimanda alla commedia: non usa sistema rimico rigorosamente regolare e tuttavia c'è un'assonanza, un'identità della componente vocalica

  • aria, abbaglia
  • Straniero, cielo, velo, straniero
  • mortale, autunnale

Spesso alla rima vera e propria si sostituiscono figure foniche sostitutive: assonanza e consonanza

Gioca su oscillazioni anisosillabiche intorno agli endecasillabi: ci sono versi più brevi e versi ipermetri

endecasillabi ipometri ed ipermetri: nozione tipicamente novecentesca, perché non sono davvero

     endecasillabi ma lo percepiamo anche un decasillabo come quasi endecasillabo

riprende e contemporaneamente trasforma



Quarto componimento

  • Situazione enunciativa:

Non ha più nulla di narrativo ma è la pura trascrizione del discorso, della riflessione, del ragionamento che fa di fronte a Gramsci e di fronte a se stesso

→ ma nello stesso tempo ha un respiro pubblico: riguarda lui come personaggio pubblico, non è argomento

     lirico ma argomento civile

È un io presente: non di carattere lirico ma ragionativo questo programma sono importanti scelte strutturali

  • Livello linguistico e stilistico:

Il testo è ossessivamente nel segno della contraddizione plateale: è un susseguirsi di antitesi fin dal primo verso

→ perché? → vuol esprimere lo scandalo dell'essere contemporaneamente con te e contro di te

Sineciosi = avvicinare idee antitetiche mediante un unico verbo

Rapporto di ambivalenza: Pasolini-Gramsci, Pasolini-comunismo, Pasolini-popolo

→ nella sostanza non è tanto oggetto di un progetto politico, ma idea di trasformazione politica ed elevazione

     del popolo contraddice paradossalmente le ragioni della sua attrazione per il popolo

→ è un giudizio negativo che Pasolini aveva nei confronti della trasformazione: la modernizzazione del paese è

     una perdita irrimediabile del potenziale di autenticità nei confronti di una società agricola patriarcale che

     però solo nelle fasce popolari ha un bacino di autenticità non mediato dal rapporto con la storia con la cultura

il senso della storia caratterizza l'intellettuale: i sottoproletari non hanno senso della storia ma immediatezza

     esistenziale di una poesia intessuta dove c'è io esorbitante evidentissimo non è negazione dell'io

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