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lunedì 5 novembre 2012

ROBESPIERRE


ROBERSPIERRE

-          Era un avvocato famoso, abile nel parlare, convincente e, per questo, capo dei giacobini
      » giacobini = clan più celebre durante la rivoluzione francese
                         » il clan che si riuniva nel monastero di San Giacomo
-          Nel 1793 convince i sanculotti ad allearsi con loro (segno della sua abilità)
      » sanculotti = clan che rappresentava i rivoluzionari estremisti, quelli più impulsivi
                          » chiamati così perché indossavano tutti le calzamaglie
-          Ideali » la rivoluzione è il bene dell’uomo, unico modo di raggiungere la felicità
                » la rivoluzione è la rigenerazione dell’uomo, tutto il resto è corruzione
                » la politica = mezzo per cui l’uomo raggiunge il compimento di sé e la felicità
                » la politica porta l’uomo una nuova morale che va a sostituire i suoi vizi
                » la politica può portare la felicità qui in terra, e quindi il Paradiso
                » chiunque si frappone a questo progetto deve essere eliminato per la causa
                » risparmiare un antirivoluzionario significa perdere tutta la rivoluzione
                » Dio non serve più perché è la politica a portare la salvezza all’uomo
                » la giustizia è il mezzo attraverso cui si eliminano i nemici della rivoluzione
                » la Repubblica è l’occasione per cambiare in meglio l’uomo
                » lo scopo della rivoluzione è raggiungere la felicità universale
-          1794 vengono ghigliottinati Robespierre  e i giacobini
       » erano stati considerati antirivoluzionari (ripagati della stessa moneta)
       » bastava anche un sospetto a portarti alla morte, secondo l’esempio del re Luigi
-          Conseguenze » vengono sospesi i diritti dei cittadini (ciò per cui era scoppiata la rivoluzione)
                            » la conseguenza è che con la rivoluzione ci si toglie ciò per cui si combatte
                            » scristianizzazione della Francia (non è più Dio a darci la felicità)
-           
DISCORSO 13 NOVEMBRE 1792

-          Mette in dubbio che il popolo non sia veramente convinto della rivoluzione che sta compiendo, della loro volontà, del loro desiderio di libertà. La stabilità della rivoluzione
      » agita la paura di nemici interi (re francese) ed esterni (Austria)
      » per fare ciò non discute di un processo ma della salvezza dello stato
      » la presenza del re turba solamente la tranquillità e la libertà dello stato
      » per far stare in piedi la repubblica (= futuro) bisogna eliminare il re (= passato)
      » discutere sul re lo rende ancora più forte di quello che si pensa, ci fa sembrare indecisi
      » bisogna condannare subito il re altrimenti significa mettere in discussione la Repubblica
      » significherebbe che la tutta la fatica, tutto il dolore sopportato per la libertà è stato inutile
      » questo perché secondo la legge giuridica un accusato è innocente fino a prova contraria
-          Robespierre convince la gente della sua posizione e il re viene condannato
-          Da questo momento si conferma l’idea che per la ribellione è concesso tutto
      » ciò sarà la causa degli episodi più sanguinosi e disumani accaduti durante la rivoluzione
      » è un passo importante perché vengono sorpassati i diritti umani per arrivare alla libertà
      » questo è segno che per proteggersi dalla paura l’uomo è pronto a tutto

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