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venerdì 14 marzo 2014

DIVINA COMMEDIA, PURGATORIO - canti I-XVI

Canti
DESCRIZIONE
I
-      Spiaggia del purgatorio
» invocazione alle Muse; incontro con Catone; purificazione di Dante
-      Incontri » il custode del purgatorio, Catone Uticense
-      Canti » no
-      Similitudini » Dante e Virgilio vagano sulla spiaggia solitaria, come due pellegrini che camminano
                            sulla strada che avevano perduto, e non si sentono a casa finché non avranno
                            raggiunto la meta (vv.118-120)
II
-      Spiaggia del purgatorio
» sbarco delle nuove anime traghettate da un angelo; gli spiriti chiedono a Dante e Virgilio la strada;
   stupore al riconoscimento che Dante è vivo; Casella canta la canzone di Dante Amor che nella
   mente mi ragiona; rimprovero di Catone e seguente affrettarsi delle anime e dei due poeti
-      Incontri » l’amico Casella, trovatore che musicava nella vita terrena le canzoni degli amici poeti
-      Canti » primo versetto del salmo 113, il salmo dell’esodo del popolo ebreo dalla schiavitù
                 (In exitu Israel de Aegypto)
-      Similitudini » La luce che dante vede avvicinarsi velocemente alla costa viene paragonata a Marte,
                           che quando, durante la sua orbita, va a trovarsi sopra una distesa marina, appare più
                           splendente per i vapori acquei. (vv. 13-18)
                        » Le anime scese dalla navicella accorrono da Dante come si va incontro ad un
                           messaggero che porta l’ulivo, simbolo che ha delle buone novelle (vv. 67-75)
                        » La reazione della anime al richiamo di Catone è paragonato all’immagine di una
                           colomba che, assalita da una preoccupazione maggiore, lascia stare il cibo
                           immediatamente. (vv. 124-133)
III
-      Antipurgatorio (spiriti pentiti all’ultima ora): gli scomunicati
» Dante si accorge della propria ombra; ammonimento di Virgilio a non pretendere di capire le
   ragioni di ogni fenomeno perché la mente umana è limitata; incontro con scomunicati e Manfredi
   che gli chiede di dire a sua figlia che lo ha incontrato nel purgatorio; racconto della sua morte
-      Incontri » Manfredi, figlio dell’Imperatore Federico II
-      Canti » no
-      Similitudini » Accostamento tra il mite e concorde muoversi delle pecorelle di un gregge e
                            l’atteggiamento interiore di queste anime, semplice ed umile. Mosse all’unisono,
                            senza sapere il perché, ma quiete e fiduciose. (vv. 79-88)
IV
-      Antipurgatorio (spiriti pentitisi all’ultima ora): i pigri
» comincia l’ascesa; sosta a riposare; coordinate astronomiche di Virgilio e spiega che salendo il
   purgatorio la fatica diminuisce; anime dei pigri che hanno rimandato il pentimento fino all’ultimo;
   Belacqua spiega che prima di accedere al purgatorio essi devono trascorrere un numero di anni
   pari alla propria vita, se non soccorsa da preghiere; Virgilio incita a riprendere il cammino
-      Incontri » Belacqua, un artigiano fiorentino
-      Canti » no
-      Similitudini »
V
-      Antipurgatorio (spiriti pentitisi all’ultima ora): morti di morte violenta
» i pigri notano l’ombra di Dante; Virgilio lo ammonisce di indugiare sulle loro esclamazioni; si
   avvicina un gruppo di anime; Virgilio spiega che Dante è vivo ed il viaggio è voluto da Dio;
   rivelano di essere morti di morte violenta; Dante non riconosce nessuno ma si offre di aiutarle;
   Jacopo del Cassero ricorda la sua morte e chiede di ricordarlo ad amici e parenti di Fano;
   Buonconte da Montefeltro racconta la sua morte nella battaglia di Campaldino su richiesta di
   Dante; Pia dei Tolomei chiede di ricordarsi di lei dopo che, tornato dal viaggio, si sarà riposato
-      Incontri » Jacopo del Cassero, di una illustre famiglia guelfa di Fano
                  » Buonconte da Montefeltro, figlio del conte Guido, condottiero ghibellino incontrato da
                     Dante nel canto XXVII dell’Inferno tra i consiglieri fraudolenti
                  » Pia dei Tolomei, personaggio storicamente oscuro; fu uccisa dal marito
-      Canti » no
-      Similitudini »
VI
-      Antipurgatorio (spiriti pentitisi all’ultima ora): morti di morte violenta 2
» i morti per atti violenti chiedono di pregare per loro a Dante; Dante chiede a Virgilio perché
   nell’Eneide aveva scritto che le preghiere non possono mutare il volere divino, Virgilio spiega che lo
   disse prima della venuta di Cristo e rimanda a Beatrice il compito di rispondere; Virgilio chiede la
   strada ad uno spirito (Sordello) appartato; abbraccio tra i due concittadini mantovani; invettiva di
   Dante contro l’Italia, lotte intestine nelle città, negligenza dell’Imperatore, Firenze
-      Incontri » Sordello, trovatore mantovano
-      Canti » no
-      Similitudini »
VII
-      Antipurgatorio (spiriti pentitisi all’ultima ora): i negligenti
» Sordello si commuove quando Virgilio gli rivela il suo nome; gli chiede la strada e Sordello si offre
   di accompagnarli; cala la notte e il trovatore propone di passare la notte con altre anime (nel
   purgatorio non si può procedere di notte); descrizione della valletta ed elenco di Sordello di alcuni re
   e principi dolenti per l’inettitudine dei loro discendenti
-      Incontri » no
-      Canti » le anime nella valletta dei principi cantano il Salve Regina, canto dell’esilio e di sospiro della
                 patria dedicata a Maria, recitata nell’ora di Compieta
-      Similitudini »
VIII
-      Antipurgatorio (spiriti pentitisi all’ultima ora): i negligenti 2
» il sole tramonta e le anime intonano la Compieta; due angeli verdi con spade infuocate scendono dal
   cielo; Sordello spiega che devono difendere la valle dal serpente della tentazione; Nino Visconti
   raccomanda Dante di dire alla figlia Giovannadi pregare per lui; Dante ammira tre stelle luminose,
   simbolo delle virtù teologali; un angelo mette in fuga un serpente; Corrado Malaspina gli chiede se
        ha notizie della sua patria; Dante risponde che la Val di Magna è nota come terra pacifica per la
        virtù della sua famiglia; Nino predice il suo esilio: avrà presto diretta conferma di questa opinione
-      Incontri » Nino Visconti (Ugolino Visconti), amico di Dante, pisano
                  » Corrado Malaspina, nobile famiglia che regge la Val di Magna
-      Canti » inno dell’ora della Compieta, Te lucis ante, per chiedere a Dio protezione contro le tentazioni
                 notturne (le prime parole ne sono il titolo «Prima della fine del giorno noi t’invochiamo…»)
-      Similitudini »
IX
-      Alla porta del purgatorio
» Dante si addormenta e sogna di essere trasportato da un’aquila fino al cielo del fuoco; si sveglia:
   sono davanti alla porta del purgatorio; Virgilio racconta che Santa Lucia all’alba è scesa dal cielo e
   lo ha trasportato lassù; l’angelo guardiano li fa avanzare solo dopo aver menzionato Lucia; Dante
   compie il rito del penitente e chiede all’angelo di lasciarli entrare; con la spada l’angelo incide sulla
   fronte di Dante sette P, simbolo dei peccati, che laverà nel purgatorio (una ad ogni cornice); apre la
   porta con le chiavi di San Pietro, una dorata e una d’argento; l’angelo avverte che nella salita non si
   potranno voltare indietro; odono il canto del Te Deum.
-      Incontri » angelo guardiano, seduto su un trono posto sul terzo gradino
-      Canti » Te Deum, inno solenne di ringraziamento a Dio, usato nelle feste maggiori
-      Similitudini »
X
-    Prima cornice: i superbi
» dopo un tratto di cammino si fermano a riposare; descrizione degli esempi di umiltà scolpiti da Dio
   in bassorilievi nel marmo sulla parete: sembrano vivi; il primo raffigura l’annunciazione; il secondo
   il re David che danza davanti all’arca santa dell’antico testamento, circondata dalla folla, con la
   moglie che si vergogna di lui; il terzo l’imperatore Traiano col suo esercito, che dialoga con una
   vedova; si stanno avvicinando delle anime sotto grandi massi a cui chiedere informazioni
-    Incontri » no
-    Canti » no
-    Similitudini »
XI
-    Prima cornice: i superbi 2
» incontro con i superbi che cantano il Pater Noster; Virgilio chiede la strada meno ripida; Omberto Aldobrandeschi risponde di andare a destra e confessa la sua superbia in vita (arroganza gentilizia); Dante è riconosciuto da Oderisi da Gubbio (orgoglio dell’artista) che denuncia la caducità della gloria umana portando ad esempi Cimabue superato da Giotto e Guido Guinizzelli superato da Guido Cavalcanti, un terzo poeta li supererà entrambi; Oderisi presenta Provenzan Salvani, cui fu condonata l’attesa nell’Antipurgatorio per un suo atto d’umiltà (presunzione del politico) » 3 tipi di superbia
-    Incontri » Omberto Aldobrandeschi, signore toscano feudatario della Maremma
                 » Oderisi da Gubbio, il più famoso miniatore al tempo di Dante, nato a Gubbio
                 » Provenzan Salvani, grande signore ghibellino di Siena
-    Canti » Pater noster, parafrasata per adattarla all’animo dei superbi (che sia lodato il nome di Dio, non
                il nostro, che sia fatta la Tua volontà, non la nostra), con cui le anime pregano anche per i vivi
-    Similitudini »
XII
-    Prima cornice: i superbi 3
» ora Virgilio invita Dante a proseguire da solo e osservare il pavimento; descrizione dei bassorilievi
   che illustrano esempi di superbia punita, alternando biblici e mitologici, 13 in tutto, e raggruppabili
1.      ribelli alla divinità, che vollero essere come Dio, non tollerando la subordinazione
» Lucifero (precipitato a terra da Dio), Briareo e gli altri giganti (fulminati dagli dei per aver
   tentato la scalata dell’Olimpo), Nembròt (perdita del linguaggio: innalzò la torre di Babele)
2.      vanagloriosi che si sono fatti uguali o superiori a Dio (puniti da se stessi)
» Niobe (impetrì per il dolore), Saul (suicida), Aracne (suicida), Roboamo (fuggì umiliato)
3.      coloro che furono portati dalla superbia ad una bramosia sfrenata di dominio e possesso, causando mali per gli uomini da cui furono puniti
      » Erifile (per avere la collana di Venere mandò a morte il marito); Sennacherib, Ciro, Oloferne (tre
         orgogliosi condottieri)
» Virgilio distoglie Dante dall’osservare il pavimento: c’è un angelo che li conduce ai gradini che
   portano alla prossima cornice; batte l’ala sulla fronte di dante cancellando una P
-    Incontri » angelo guardiano della successiva cornice
-    Canti » no
-    Similitudini »
XIII
-      Seconda cornice: gli invidiosi
» Virgilio prega il sole che gli indichi la strada; dopo un miglio, sentono delle voci incorporee che
   pronunciano esempi d’amore, due tratti dal Vangelo e uno dai miti
1.      «non hanno più vino», aiuto gratuito, non richiesto da Maria durante le nozze di Cana
2.      «sono io Oreste», frase con cui Pilade perde la sua vita per salvare quella dell’amico
3.      «amate da cui male aveste», parole di Gesù Cristo che esprimono il limite estremo dell’amore
» Virgilio spiega che è la cornice degli invidiosi: hanno ascoltato esempi della virtù opposta; le
   anime giungono in lontananza recitando le litanie dei santi; descrizione: sono come ciechi
   elemosinanti, con gli occhi cuciti; Dante chiede se c’è qualche italiano, ma un’anima risponde che
   l’unica loro patria è il cielo; poi la senese Sapia racconta la gioia provata per la sconfitta dei suoi
   concittadini nella battaglia del Colle, le preghiere per lei di un suo amico; Dante spiega che è vivo e
   che teme più di tutte la pena di superbia, offre il suo aiuto; gli chiede di pregare per lei e parlare bene
   di lei ai parenti; fa una battuta ironica sulla vanità dei senesi
-      Incontri » Sapia, gentildonna senese della famiglia dei Salvani, zia del Provenzano incontrato tra i
                     superbi, di cui godette la morte nella battaglia del Colle
-      Canti » litanie dei santi, che iniziano invocando Maria, poi gli angeli, poi i santi aggiungendo la
                 formula «ora pro nobis»; celebra la comunione dei beni dello spirito tra tutti i celesti
-      Similitudini »
XIV
-      Seconda cornice: gli invidiosi 2
» Dante risponde a due anime che si interrogavano sulla sua identità di esser nato lungo il fiume
   toscano; l’allusione all’Arno provoca un’invettiva politica contro i popoli toscani, poi predice che il
   nipote dell’altro spirito (Fulcieri da Calboli) porterà Firenze alla rovina; l’anima rivela essere Guido
   del Duca, il suo compagno è Rinieri da Calboli; prorompe poi in un’invettiva contro le famiglie
   romagnole elencandole; Dante e Virgilio proseguono quando li raggiunge una voce che riferisce
   esempi di invidia punita, uno biblico (Caino), uno mitologico (Aglauro)
-      Incontri » Guido del Duca, gentiluomo romagnolo, della famiglia degli Onesti
» Rinieri da Calboli, della potente famiglia guelfa di Forlì, i Paolucci
-      Canti » no
-      Similitudini »
XV
-      Seconda cornice: gli invidiosi 3
» è l’ora del tramonto, un bagliore costringe Dante ad abbassare gli occhi: è l’angelo guardiano, che indica loro la scala per la cornice successiva e cancella una P dalla fronte di Dante; si sentono canti di esortazione alla misericordia; Dante chiede come sia possibile che il paradiso sia un bene che più si divide tra gli uomini più aumenta a differenza dei beni terreni (suscitata da Guido del Duca); Virgilio: dal desiderio dei beni terrestri nasce l’invidia, nell’aldilà l’amore si moltiplica, aumenta con i fruitori, ma sarà Beatrice ad esaurire l’argomento; alla terza cornice Dante è preso da un sonno estasiatico in cui ha tre visioni di esempi di mansuetudine, virtù opposta all’ira
1.      mite rimprovero di Maria quando ritrova Gesù nel tempio di Gerusalemme
2.      il rifiuto di vendicarsi per l’offesa fatta alla figlia opposto da Pisistrato alla moglie
3.      martirio di santo Stefano che, lapidato, prega Dio di perdonare i suoi uccisori
» continuano il loro percorso, e vengono avvolti lentamente da un fumo oscuro
-      Incontri » angelo guardiano della successiva cornice
-      Canti » canti di esortazione alla misericordia (Beati misericordes!, quinta delle beatitudini di Matteo)
-      Similitudini »
XVI
-      Terza cornice: gli iracondi
» il buio fumo costringe Dante ad appoggiarsi a Virgilio per proseguire; voci recitano l’«Agnello di
   Dio» e Virgilio presenta gli iracondi; un’anima apostrofa Dante, che non smette di camminare, e che
   spiega di essere vivo ed in viaggio per grazia divina; l’anima (Marco Lombardo), chiede di pregare
   per lui ed indica la via; Dante gli chiede qual è la causa del male che domina il mondo: risiede nella
   libertà dell’uomo o nell’influsso degli astri?; Marco: dal cielo proviene una prima inclinazione, ma
   l’uomo, dotato di ragione e di libertà, sceglie, perciò la responsabilità è dell’uomo; per correggere il
   peccato è necessaria una legge ed un’autorità che la faccia applicare, ma ora manca una guida, non
   essendo separati i poteri temporali da quelli spirituali, perché la Chiesa ha voluto anche quello
   temporale; denuncia del disordine in Lombardia; Marco si congeda perché ha scorto il bagliore
   dell’angelo tra il fumo
-      Incontri » Marco Lombardo, uomo di corte di cui sappiamo poco
-      Canti » Agnus Dei, frase evangelica ed inizio di un inno da cui prende il titolo
-      Similitudini »

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