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lunedì 2 febbraio 2015

HEGEL - Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio - FILOSOFIA DELLO SPIRITO

LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO (sintesi)

Consiste nello studio dell’idea che dopo essersi estraniata da sé sparisce come esteriorità (natura) per farsi soggettività e libertà, autocreazione

Nello spirito ogni grado è compreso e risolto in quello superiore
» anche lo spirito procede per gradi, ma, diversamente da quanto accade nella natura (in cui i gradi
   sussistono uno accanto all’altro), qui ciascun grado è compreso e risolto nel superiore
» il grado superiore a sua volta era già contenuto nel suo inferiore
» es: l’individuo non esiste accanto alla società, ma è compreso in essa, che è già presente nell’individuo


SPIRITO SOGGETTIVO

È lo spirito individuale considerato nel suo progressivo emergere dalla natura
» processo dalle più elementari forme di vita psichica alle più elevate attività conoscitive e pratiche

1.      antropologia » studia lo spirito come anima
» l’anima si identifica con quella fase chiamata “dormiveglia dello spirito”
» anima = complesso di legami tra spirito e natura che nell’uomo si manifesta in carattere, temperamento,
                 condizioni psicofisiche connesse alle diverse età della vita e alle differenze di sesso
              » naturale
              » senziente
              » reale
» infanzia (tesi) » momento in cui l’individuo si trova in armonia con il mondo circostante
» giovinezza (antitesi) » momento in cui entra in contrasto con il mondo con i suoi ideali e speranze
» maturità (sintesi) » momento in cui l’uomo, dopo l’urto adolescenziale con il mondo, si riconcilia con
                                  esso tramite il riconoscimento della necessità e della razionalità del mondo
                               » nell’estrema fase della vecchiaia la riconciliazione diventa inattività dell’abitudine
2.      fenomenologia » studia lo spirito in quando coscienza, autocoscienza, ragione
3.      psicologia » è attività dello spirito puro e semplice, non è nel senso con cui la intendiamo noi
                        » studia lo spirito in senso stretto = nelle sue manifestazioni universali che sono
» conoscere teoretico = totalità delle determinazioni (intuizione + rappresentazione + pensiero) che
                                      costituiscono il processo con cui la ragione trova se stessa come suo contenuto
» attività pratica = unità delle manifestazioni (sentimento, impulsi, felicità) con cui lo spirito giunge in
                              possesso di sé e diventa libero, indipendente dalle condizioni accidentali limitanti
» spirito libero = volontà di libertà divenuta essenziale e costitutiva dello spirito (autodeterminazione)
                        » l’uomo giunge al possesso di sé come libero dalle circostanze in cui è immerso e quindi
                           prende la caratteristica che lo determina: la libertà di fare

SPIRITO OGGETTIVO

La volontà libera trova tuttavia la sua realizzazione soltanto nello spirito oggettivo

1.      il diritto astratto
» il volere libero si manifesta come volere del singolo individuo considerato come persona fornita di
   capacità giuridiche » l’uomo che vuole agire nella realtà è un soggetto che può agire giuridicamente
» il diritto astratto (diritto privato + una parte di quello penale) riguarda la libertà esterna
» le persone sono concepite come puri soggetti astratti di diritto, indipendentemente dai caratteri
   specifici (personalità) e dalle circostanze particolari » sono tutti uguali  davanti alla legge
» proprietà (tesi) » la persona trova suo compimento in una cosa esterna che diventa proprietà
» contratto (antitesi) » la proprietà è veramente tale solo in virtù di un riconoscimento reciproco tra le
   persone, cioè tramite l’istituto giuridico del contratto
» il torto e la pena (sintesi) » l’esistenza del diritto pone l’esistenza possibile del suo contrario, il torto,
   che nella sua forma più grave è il delitto » la colpa richiede una pena » la pena si configura,
   dialetticamente come il ripristino del diritto violato (diritto = tesi, delitto = antitesi, pena = sintesi)
» pena = ri-affermazione potenziata del diritto, negazione del delitto
            » è una necessità oggettiva del nostro razionale vivere comune
            » perché la pena sia efficacemente punitiva ed educativa (e non vendicativa) il colpevole la deve
               riconoscere interiormente » è un’esigenza che oltrepassa l’ambito del diritto (che concerne
               l’esteriorità legale, la libertà esteriore) e richiama la sfera della moralità
2.      la moralità » è la sfera della libertà soggettiva che si manifesta come
» proponimento (tesi) » l’azione ha una portata morale solo in quanto sgorga da un proponimento
» intenzione (antitesi) » in quanto procede da un essere pensante, il proponimento diventa intenzione,
                                       che è invece relativa a qualcosa di specifico
» bene in sé e per sé (sintesi) » diventa il fine assoluto della volontà quando l’intenzione si solleva
   all’universalità » ma è ancora un’idea astratta (solo intenzione di un singolo di compiere il bene)
                          » diventa quindi tesi del successivo processo dialettico
» moralità caratterizzata dalla separazione tra soggetto che deve realizzare il bene e il bene da realizzare
» il bene assume l’aspetto di un dover essere che tuttavia non è
» per un verso la morale esige la realizzazione del bene, dall’altro non deve raggiungere la realizzazione
   di tale bene perché la moralità implica un limite da superare, un’incessante lotta contro l’inclinazione
   sensibile » se l’idea di bene è astratta, il limite da superare si sposta all’infinito, irraggiungibile
» critica a Kant » la santità è qualcosa a cui tendere, è impossibile perché è perfetta
                         » la santità è astratta e formale, manca di contenuti concreti
                         » prescrive solo la forma dell’azione e non il suo contenuto » l’imperativo categorico
                            rischia di essere immorale perché assume come criterio l’intenzione del soggetto
                            ricadendo così nella relatività (ciascuno giustifica le proprie azioni a seconda del
                            concetto di bene che ha in quelle determinate circostanze)
                         » la coscienza buona può dissolversi in “cattiva coscienza”
» manifestazioni del soggettivismo astratto: forme della morale del cuore » il bene consiste nelle
   inclinazioni arbitrarie e nelle intenzioni circostanziali del soggetto
» critica al romanticismo » nell’ironia romantica si trova lo stesso scarto tra la presunzione del soggetto
   che abbassa la legge etica a trastullo facendo dell’io signore del bene e del male e la realtà effettiva
» morale = giocare con la propria coscienza che può fare il male sofisticando sulla buona intenzione o
                   anche spacciando il male per il bene
» culmine dell’individualismo e del soggettivismo romantico = figura dell’ “anima bella” che sprofonda
   nella propria interiorità e si compiace della bellezza della propria coscienza, ma è incapace di agire 
   per paura di sporcarsi con la realtà nel tradurre l’ideale in un contenuto concreto, non decide
3.      l’eticità = moralità che si realizza in forme reali e concrete, cioè in forme sociali e istituzionali
» viene qui risolta la separazione tra soggettività e bene tipica della moralità
» se la moralità è la volontà soggettiva (interiore, privata), l’eticità è la volontà sociale

Il termine “eticità” deriva dal greco “costume” (ἤθος) » sottolinea che ogni individuo nasce in un
determinato orizzonte storico-culturale che orienterà le sue scelte: l’individuo quindi non è determinato dal proprio io ma dal contesto storico-culturale in cui si è trovato, l’io è tale non per la sua personalità
» l’individuo è definito solamente dall’ambiente che è sintesi di tutte le individualità
» la coscienza individuale non può e non deve operare in modo autonomo
» il genio non è un’individualità personale ma non è altro che espressione dell’evoluzione dello spirito
» in una concezione immanentistica e dialettica lo spazio per la libertà personale non c’è

Eticità degli antichi
» la dimensione sovra-individuale dell’éthos è presente nella “bella eticità greca” che concepisce la vita
   dell’individuo legata a quella della pòlis in modo indissolubile
» c’era identificazione uomo-Stato, cittadino-polis » l’uomo è tale in quanto appartenente alla polis
» ma » questa unità tra individuo e Stato propria dei greci è vissuta inconsciamente e in modo immediato
         » si è spezzata nel mondo cristiano e moderno

Eticità dei moderni
» all’antico organicismo è subentrato l’individualismo liberale borghese = rivendicazione dei diritti naturali
   dell’individuo anteposti e indipendenti dallo Stato » lo Stato assume unicamente la funzione di garante
» lato positivo » l’unità dell’eticità greca era vissuta in modo inconsapevole e immaturo
                        » siamo all’interno di un processo dialettico che risulta sempre ultimamente positivo
» lato negativo » introduce una serie di opposizioni e scissioni (individuo-Stato, particolare-universale)
» Hegel propone una nuova eticità dei moderni che recuperi l’antica unità individuo-cittadino ma nella forma
   non più dell’immediatezza, ma della libertà, della consapevolezza » non cancella cmq diritto individuale
NB: l’orizzonte storico per Hegel è la modalità di realizzarsi dello spirito quindi mantiene sempre una prospettiva storica


Eticità è sintesi di diritto astratto (coercizione esteriore) e moralità (inseguimento interiore di un bene astratto)
» riconcilia la spaccatura tra esteriorità ed interiorità propria della morale del dovere
» si configura come morale che ha assunto le forme del diritto / diritto che ha assunto le forme della morale

Famiglia (tesi) » primo momento dell’eticità
» il rapporto naturale tra i se
assume la forma di un’unità spirituale fondata su amore e fiducia
» si articola in » matrimonio
                        » patrimonio
                        » educazione dei figli (come una loro “seconda nascita” per Hegel)
» una volta cresciuti e diventati personalità autonome, escono dalla famiglia originaria » originano altre
   famiglie » ciascuna famiglia ha i propri interessi

Società civile (antitesi) » secondo momento dell’eticità
» con la formazione di nuovi nuclei familiari il sistema unitario della famiglia si frantuma
» diventa il sistema atomistico e conflittuale della società civile
» si identifica con la sfera economico-sociale e giuridico-amministrativa del vivere comune
» è luogo di scontro/incontro di diversi interessi particolari che si trovano a dover coesistere tra loro
» si articola in
1.      sistema dei bisogni » gli individui per soddisfare le proprie necessità devono produrre ricchezza
                                      » per produrre ricchezza si attua una divisione del lavoro
                                      » la divisione del lavoro dà origine a diverse classi sociali
                               » classe sostanziale: agricoltori, il loro patrimonio è nel terreno lavorato
                               » classe formale: artigiani, fabbricanti, commercianti, formano il prodotto naturale
                               » classe universale: pubblici funzionari, si occupano degli interessi universali
2.      amministrazione della giustizia
» concerne la sfera delle leggi e della loro tutela giuridica, si identifica col diritto pubblico
3.      polizia e corporazioni » garantiscono la sicurezza sociale
» le corporazioni di mestiere in Hegel hanno un peso particolare: attuano una unità tra volontà del
   singolo e quella della categoria lavorativa a cui il singolo appartiene » da individualità a universalità
» il singolo è qui obbligato ad uscire dal suo interesse particolare » prefigura l’universalità statale
» corporazioni » cerniera dialettica tra società civile e Stato
» positività » non è solo luogo di scontro ma anche di incontro dei diversi interessi: la società si organizza
                      per poter rispondere ai bisogni di ciascuno + positività del processo dialettico
» l’idea di porre tra individuo e stato la società civile sarà riutilizzata dagli studiosi di problemi economici e
   sociali e troverà in Marx un originale interprete


Stato (sintesi) = Dio » terzo momento dell’eticità
» è la realizzazione dell’io in forme istituzionali concrete
» è la riaffermazione dell’unità della famiglia al di là della dispersione della società civile
» è come una famiglia in grande nella quale l’éthos di un popolo esprime consapevolmente se stesso
» infatti » Stato : società civile = universale (ricerca del bene comune) : particolare (ricerca del bene proprio)
» per questo la società civile non viene soppressa (è momento necessario della vita dello spirito) ma
   inglobata » il bene particolare viene indirizzato dallo Stato verso un bene universale
» è organicità consapevole » nello Stato si ha l’unione di organicità (individuo che opera come momento di
   un corpo unitario) e consapevolezza soggettiva (cittadino consapevole di essere parte del tutto)

Stato e singolo
» in quanto autocoscienza e volontà di un popolo esso è il vero soggetto del bene e del male
» condiziona e orienta le scelte del singolo » è lo Stato a determinare ciò che è bene e ciò che è male
» lo Stato non è l’insieme degli individui » è lo Stato che fonda gli individui e non viceversa
» lo Stato è il congiungersi degli interessi particolari nell’universale
» le istituzioni dello Stato educano il cittadino rispetto alle leggi che danno un contenuto concreto agli astratti
   obblighi morali » Stato come incarnazione suprema della moralità sociale e del bene comune, universale
» le leggi sono espressione della vita collettiva storica del popolo

Rifiuto del modello platonistico (gli individui escono dallo stato di natura e fondano lo Stato)
» per Hegel invece viene prima lo Stato dei cittadini e non il contrario

Rifiuto del modello liberale (Locke, Kant …)
» Hegel si distanzia dalla teoria per cui lo Stato è uno strumento volto a garantire la sicurezza e i diritti
   dell’individuo » i diritti sono affermati come preesistenti e indipendenti dallo Stato
» per Hegel questa è una confusione tra società civile e Stato » Stato ridotto a tutore dei particolarismi

Rifiuto del modello democratico
» concezione secondo cui la sovranità risiederebbe nel popolo
» ma il popolo al di fuori dello Stato è solo una moltitudine informe

Rifiuto del modello contrattualistico
» teorie che fanno dipendere la vita sociale da un contratto che scaturisce dalla volontà arbitraria individuale
» sono un insulto all’assoluta maestà dello Stato

Rifiuto del modello giusnaturalistico
» idea che esistano diritti naturali esistenti prima e oltre lo Stato
» nega che la legge sia prevalente rispetto allo Stato
» condivide con il giusnaturalismo » la tendenza a fare dello Stato il punto culminante del processo storico
                                                   » la tesi della supremazia della legge

L’organicismo » la proposta di Hegel
» a tutte le precedenti astrazioni contrappone la teoria per cui la sovranità dello Stato deriva dallo Stato
   medesimo » lo Stato ha in se stesso la sua propria ragione d’essere e il suo scopo
» lo Stato non è fondato sugli individui ma sull’idea di Stato, sul concetto di un bene universale
» non sono gli individui a fondare lo Stato ma lo Stato a fondare gli individui sia dal punto di vista storico-
   temporale (lo Stato è cronologicamente prima degli individui, che già nascono nel suo ambito), sia dal
   punto di vista ideale (lo Stato è superiore agli individui come il tutto è superiore alle parti)

La supremazia della legge
» pur essendo lo Stato sovrano, esso non è dispotico o illegale » deve operare solo nella forma delle leggi
» legge = la più alta manifestazione della volontà razionale dello Stato
» principio secondo cui a governare non sono gli uomini ma le leggi » il futuro Rechstaat

Costituzione = organizzazione dello Stato
» non è il frutto di una meditazione a tavolino, ma è qualcosa che sgorga necessariamente dalla vita collettiva
   e storica di un popolo » non si può imporre a priori una costituzione (guarda storia: Napoleone-spagnoli)
                                      » anche se la costituzione proposta fosse migliore di quella esistente fallirebbe

La monarchia costituzionale » modello in cui identifica una costituzione razionale
» rappresenta la costituzione della ragione sviluppata (tutte le altre le sono inferiori)
» risolve in se stessa tutte le forme classiche di governo (monarchia, aristocrazia, democrazia)
» è un organismo politico che prevede la distinzione ma non la divisione dei poteri
1.      potere legislativo = potere di determinare e stabilire l’universale, concerne le leggi
» a tale potere concorre l’assemblea delle rappresentanze delle classi che si divide in » Camera alta
                                                                                                                                » Camera bassa
» pur insistendo sull’importanza mediatrice dei ceti (tra governo e individui) è diffidente nei confronti
   del loro agire politico » ritiene che per loro natura sono inclini a far prevalere i loro interessi privati
» rifiuta teoria per cui i membri del governo possono agire politicamente anche senza ceti perché
   possiedono una grande conoscenza dei bisogni mentre il popolo non sa ciò che vuole
» dall’altra parte nega anche la teoria della democrazia diretta
» quindi l’assemblea dei ceti è solo una parte, e non quella + significativa, del potere legislativo
2.      potere governativo (esecutivo) = traduce in atto, nei casi specifici, l’universalità delle leggi
» comprende in sé il potere giudiziario e di polizia » è il compito de funzionari dello Stato
3.      potere principesco = incarnazione dell’unità e della sovranità dello Stato
» a lui spetta la decisione definitiva circa gli affari della collettività
» non ha un vero potere decisionale ma un potere simbolico che conferma il vero potere del governo

Divinizzazione dello Stato » Stato come volontà divina
» alcuni studiosi per difendere Hegel dall’accusa “statolitaria” rettificano le affermazioni del filosofo dicendo
   che per Hegel Dio non si identifica con lo Stato ma con lo spirito assoluto che culmina nella filosofia
» ma » l’arte, la religione e la filosofia esistono nella cornice dello Stato e in virtù di esso
» Stato è entrata concreta e visibile di Dio nel mondo, è vita divina che si realizza nel mondo
» per questo non può trovare nei doveri morali limite e impedimento
» il benessere dello Stato è diverso da quello dell’individuo » non può dipendere dai comuni principi morali

L’inesistenza di un diritto internazionale
» non esiste un organismo superiore in grado di determinare i rapporti inter-statali
» perché » altrimenti dovrebbe esistere una legge al di sopra degli Stati, cosa impossibile
              » la legge è espressione di un singolo popolo » non esiste uno Stato unico
» quindi » non esiste un arbitro o giudice che esamini gli Stati

Giustificazione filosofica della guerra
» l’unico giudice è la storia, cioè lo spirito universale
» la storia ha come suo momento strutturale la guerra » unico modo di rapporto tra Stati
» la guerra ha » un carattere di necessità e inevitabilità
                      » un valore morale » la guerra preserva i popolo dalla fossilizzazione a cui li ridurrebbe la pace
                                                     » senza la guerra non ci sarebbe evoluzione, progresso umano, storia
                      » caratteristica ultimamente positiva perché vista in una prospettiva dialettica

critica al romanticismo: l’individualismo fa del soggetto il responsabile della sua moralità cioè di determinare cosa è bene e cosa è male e l’io fa sempre il bene personale mentre lo stato fa il bene comune

FILOSOFIA DELLA STORIA

Storia
» non nega che appaia come un tessuto di fatti contingenti, insignificanti, disordinati, irrazionali, malevoli
» questo è ciò che può apparire dal punto di vista dell’intelletto finito
» in realtà la storia non è un insieme di fatti giustapposti ma ha una profonda razionalità: è il progressivo
   sviluppo dello spirito che si pone nel mondo
» la stessa fede religiosa affida la razionalità della storia alla provvidenza, il governo divino del mondo
» ma » questa fede è generica e l’uomo è incapace di comprendere i disegni provvidenziali
         » la razionalità della storia deve essere sottratta da questa limitazione ed essere portata a un sapere
» il sapere deve riconoscere le vie della provvidenza divina di cui è in grado di determinare fini e mezzi

Fini e mezzi della storia
» fine = che lo spirito giunga al sapere ciò che esso è veramente + si concretizzi in un mondo esistente
» lo spirito del mondo si incarna negli spiriti dei popoli che si succedono alla guida della storia
» mezzi = individui con le loro passioni (Hegel non esclude passioni e sentimenti)
              » gli uomini non sono protagonisti della storia ma dei mezzi della storia
              » “nulla di grande è stato compiuto nel mondo senza passioni”
              » ma le passioni conducono la storia a fini diversi da quelli che si prefiggono
» se lo spirito del mondo è lo spirito di un determinato popolo, l’azione dell’individuo sarà tanto più efficace
   quanto più sarà conforme allo spirito del popolo a cui l’individuo appartiene
» la tradizione non è solo conservazione ma anche progresso
   » la conservazione trova i propri strumenti negli individui conservatori
   » il progresso trova i propri strumenti negli eroi della storia del mondo
» eroi/geni » non si ergono sulla moltitudine per sforzo personale » non è eroe romantico
                  » sono individui particolarmente sensibili (“veggenti”): conoscono la verità del loro mondo e del
                     loro tempo » capiscono la direzione in cui sta andando la storia e ne anticipano il corso
                     realizzando ciò che già si stava concretizzando nel disegno divino » poi accantonati
                  » sono destinati al successo perché non si può resistere al corso della storia di cui sono portavoce
                  » apparentemente sembra che essi siano mossi dalle loro passioni, ma si tratta di un’astuzia della
                     ragione, che si serve degli individui e delle passioni come mezzi per attuare i propri fini
                  » l’individuo a un certo punto è condotto alla rovina dal suo stesso successo perché l’idea che lo
                     aveva suscitato ha già raggiunto il suo fine » quando i mezzi non servono più vengono scartati

Fine ultimo della storia = realizzazione della libertà dello spirito
» la libertà dello spirito si realizza nello Stato » lo Stato è il fine supremo
» la storia del mondo è la successione di forme statali, momenti di un divenire assoluto
1.      mondo orientale » uno solo è libero
2.      mondo greco-romano » alcuni sono liberi
3.      mondo germanico » tutti gli uomini sanno di essere liberi
» la monarchia moderna abolisce i privilegi dei nobili e pareggia i diritti dei cittadini
» il desiderio di libertà che accomuna tutti gli uomini è realizzabile solo nello Stato etico che risolve
   l’individuo nell’organismo universale » non nello Stato liberale dove individuo cerca di prevalere
» diritto, morale, Stato sono l’unica possibile concretizzazione e soddisfazione della libertà
» l’arbitrio del singolo non è libertà

SPIRITO ASSOLUTO

Momento in cui l’idea giunge alla piena coscienza che tutto è spirito e non vi è nulla al di fuori dello spirito
» non è un sapere immediato ma il risultato di un processo dialettico di attività che non si differenziano per
   contenuto (che è identico), ma per la forma con cui ciascuna presenta il medesimo contenuto = Dio

L’arte » conosce l’Assoluto nella forma dell’intuizione sensibile
» primo gradino attraverso cui lo spirito acquista coscienza di sé » perché attraverso l’arte l’uomo acquista
   coscienza di sé attraverso forme sensibili (figure, parole, musica)

Fusione tra spirito e natura
» è unione tra soggetto e oggetto, tra spirito e natura, tra ispirazione e materia » unione tra due aspetti
» nell’esperienza del bello artistico spirito e natura vengono concepiti come un tutt’uno
» l’oggetto (materia) è natura spiritualizzata, il soggetto (l’idea artistica) è spirito naturalizzato

La storia dell’arte si sviluppa in un processo dialettico secondo tre momenti
1.      arte simbolica (grandi civiltà orientali e pre-elleniche)
» caratterizzata dallo squilibrio tra contenuto e forma (prevale la forma sul contenuto)
» incapacità di esprimere un messaggio spirituale mediante forme sensibili adeguate
» manifestazione squilibrio » si ricorre al simbolo (realtà materiale che rimanda a significati astratti)
                                             » tendenza allo sfarzoso e al bizzarro » dice dell’immaturità dell’arte
» forma artistica tipica = architettura (la materia è fortemente presente)
2.      arte classica (Greci)
» caratterizzata da un armonico equilibrio tra contenuto spirituale e forma sensibile
» equilibrio attuato mediante la figura umana » sola forma sensibile in cui l’arte si rappresenta davvero
» rappresenta il culmine della perfezione artistica
» forma artistica tipica = scultura (equilibrio tra elemento materico e spirituale per armonia delle forme)
3.      arte romantica (Europa cristiana medievale e moderna) » arte matura
» caratterizzata da un nuovo squilibrio tra forma sensibile e contenuto spirituale (prevale lo spirito)
» lo spirito acquista coscienza di come qualsiasi forma sensibile è insufficiente ad esprimere lo spirito
» se nell’arte simbolica il messaggio spirituale è così povero da non trovare espressione figurativa,
   nell’arte romantica è così ricco da trovare inadeguata ogni figurazione sensibile
» forma artistica tipica = pittura, poi musica e poesia (arti uditive e non visive)
NB: progressiva smaterializzazione dell’arte

La crisi moderna dell’arte e la morte dell’arte
» nessuno vede più nelle opere d’arte l’espressione più elevata dell’idea
» non significa che nessuno più fa arte, ma che essa non ha più la stessa centralità, perché si è acquistata
   coscienza della sua inadeguatezza a esprimere la profonda spiritualità moderna

La religione » conosce l’Assoluto nella forma della rappresentazione

Rappresentazione » è a metà tra intuizione sensibile dell’arte e concetto razionale della filosofia
» sono metafore dei concetti e dei pensieri » la speculazione teologica è pensiero ancora affetto dal sensibile
» la religione è metafora della filosofia (es: Dio crea » in realtà è lo spirito che si fa natura)

La teologia è pensiero di Dio » ma con genitivo oggettivo
» Dio è oggetto del pensare come se fosse una cosa separata dal mondo e dall’uomo

Problemi della religione
1.      la rappresentazione procede in modo a-dialettico
» procede per determinazioni giustapposte, come se reciprocamente indipendenti
» la religione è incapace di cogliere il movimento logico e atemporale del concetto
2.      l’Assoluto è rappresentato in forma storica, come un “evento”
» per Hegel dopo la morte di Gesù è finito tutto » è un evento relegato in un preciso tempo
» la filosofia invece è verità non come fatto storico ma come concetto eterno e necessario

Rapporto tra filosofia della religione e religione
» la filosofia della religione non deve creare la religione, ma giustificarla, riconoscere la religione che c’è
» oggetto della religione = Dio; soggetto della religione = coscienza umana indirizzata a Dio
» scopo e termine = unificazione tra Dio e la coscienza

Le tre forme della religione
1.      sentimento » è essenziale il rapporto tra Dio e la coscienza, che nell’immediatezza è sentimento
  » sebbene dia certezza dell’esistenza di Dio non è in grado di giustificare Dio in verità
2.      intuizione » passo avanti nell’intuizione di Dio che si ha nell’arte
3.      rappresentazione » modo tipicamente religioso di pensare Dio

Sviluppo storico dell’idea di Dio » processo di progressiva astrazione, dematerializzazione
1.      religione naturale » forma + bassa » Dio ancora “sepolto” nella natura » stregoneria: tribù Asia e Africa
                                    » forma + alta » Dio appare come sostanza assoluta dei fenomeni
                                                            » religioni panteistiche dell’Estremo Oriente (cinese, indiana, buddista)
2.      religione della libertà » preludio della visione di Dio come spirito libero » ma orizzonte naturalistico
» religione persiana, siriaca, egiziana
3.      religione dell’individualità spirituale » Dio appare nella forma spirituale (giudaica, greca, romana)
4.      religione assoluta » Dio si rivela per ciò che è: come spirito infinito (cristianesimo)

La superiorità del cristianesimo e i suoi limiti
» è la religione più alta e vicina alle verità filosofiche » es: Cristo, uomo-Dio, è identità finito e infinito
                                                                                      » es: Trinità è triade dialettica di idea, natura, spirito
» ha i limiti propri di ogni religione » vuole risolvere la religione nella filosofia, suo superamento
» la filosofia assume tutti i contenuti della religione esprimendoli nella razionalità e verità del concetto
» la filosofia è un superamento-conservazione della religione
» illuministi » criticano la religione come tessuto di superstizioni, pregiudizi, errori
                    » per Hegel la religione è forma necessaria della vita dello spirito
» per Hegel è lo strumento con cui tutti gli uomini (non solo quelli inclini alla filosofia) possono apprendere
   le verità » ha una funzione educativa per condurre una vita secondo ragione

La prassi religiosa va risolta nella prassi politica » così come la teologia va “inverata” nella filosofia
» il cristianesimo fu fondamentale per la formazione dell’uomo moderno
» le regole della civiltà moderna sono il frutto della secolarizzazione e laicizzazione delle regole cristiane
» i comandamenti della fede si convertono nell’eticità

Filosofia » conosce l’Assoluto nella forma del puro concetto » modo più adeguato per lo spirito di esprimersi

L’idea giunge alla piena concettuale coscienza di se stessa

La filosofia è pensiero di Dio » genitivo soggettivo » è la comprensione che Dio ha di se stesso
» la filosofia è l’autocoscienza di Dio » è rivelazione totale di Dio, coscienza di Dio di essere tutto

La storia della filosofia come avvento progressivo della verità
» la filosofia, coma la realtà, è una formazione storica = una totalità processuale sviluppatasi in momenti
» la filosofia è l’intera storia della filosofia giunta a compimento nell’idealismo, in particolare con Hegel
» è momento per momento della storia della filosofia sintesi dei passaggi precedenti » Hegel sintesi totale
» i vari sistemi filosofici non si sono succeduti disordinatamente con opinioni che si escludono e distruggono
» ogni sistema filosofico costituisce una tappa necessaria del farsi della verità » ognuna supera quella che la
   precede ed è superata da quella che la segue » ognuna è inglobata nella successiva
» la storia della filosofia inizia con la filosofia greca e termina nella stessa filosofia di Hegel
» Hegel riconosce nel proprio pensiero l’ultima espressione della filosofia

» si conclude il processo dialettico a sintesi chiusa

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